Terzo settore: Avo e Aisla Firenze, un nuovo servizio di compagnia telefonica per persone con Sla

Un collaborazione tra Avo e Aisla Firenze per dare sostegno alle persone con Sla. Al via da oggi un nuovo servizio di compagnia telefonica o video: i volontari di Avo telefoneranno almeno una volta ogni settimana ad alcuni assistiti di Aisla Firenze ammalati o loro familiari che ne hanno fatto richiesta e che sono ancora in grado di comunicare. Un’occasione di raccontarsi e di raccontare le loro giornate, le loro difficoltà ma anche loro passioni e interessi, di condividere anche momenti felici. Il servizio impiega dieci volontari formati all’ascolto etico. “Quest’accordo rientra in un più ampio ripensamento delle attività della sezione – spiega Maria Grazia Laureano, presidente di Avo Firenze –. Fin dai primi mesi di emergenza, infatti, abbiamo riconvertito le nostre attività: i volontari che prima svolgevano servizio negli ospedali e nelle Rsa sono stati destinati ad attività di sostegno prima a domicilio e successivamente via telefono”. “Uno dei motivi di sofferenza delle persone ammalate di Sla ma anche dei familiari che li assistono è la solitudine in cui vivono la malattia e in particolar modo durante quest’anno così difficile e drammatico – aggiunge Barbara Gonella, presidente di Aisla Firenze –. Ecco perché quando la presidente di Avo Firenze mi ha offerto la disponibilità di alcuni volontari formati per attivare un servizio di compagnia telefonica e in video ho accettato con gioia e abbiamo iniziato subito a lavorare per realizzarlo in tempi brevi. I nostri associati che hanno richiesto di far parte di questo nuovo progetto sono felici di poter avere una persona con cui trascorrere un po’ di tempo chiacchierando come si fa con un amico disponibile ad ascoltare e a interagire in modo competente ma sereno e positivo”.
Avo ha attivato anche due gruppi di aiuto, coordinati da due psicoterapeuti, nei quali confrontarsi insieme sulle proprie paure. In corso anche un servizio in collaborazione con l’Asl in supporto alle persone colpite da Coronavirus che, come i malati gravi e oncologici, hanno bisogno di quel sostegno emotivo che una voce amica può offrire.

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