Politica: Pollio Salimbeni (Iai), “Ue modello Bancomat, i numeri dietro il veto di Polonia e Ungheria”

I premier di Ungheria e Polonia Orban e Morawiecki (foto ANSA/SIR)

“Per l’Ungheria di Fidesz e la Polonia guidata dal PiS, la gestione dei fondi europei è diventata la cartina di tornasole delle relazioni continentali Est-Ovest, faglia profonda nell’Unione europea. Sotto tiro da anni proprio per il mancato rispetto delle regole poste a tutela dello Stato di diritto, questi due Paesi cementano la loro santa alleanza contro quelle che ritengono indebite intrusioni negli affari interni. A essere prese di mira sono le condizioni di accesso e uso delle nuove risorse finanziarie con l’occhio è rivolto sia all’interno (in Ungheria si voterà nel 2022; in Polonia nel 2023) sia alle prossime scadenze politiche europee: prima o poi il tema dei migranti andrà affrontato e non è meno divisivo di quello su tavolo attualmente”. Lo scrive Antonio Pollio Salimbeni, corrispondente da Bruxelles per Il Sole 24 Ore – Radiocor, in un articolo intitolato “Ue modello Bancomat: i numeri dietro il veto di Polonia e Ungheria” per la rivista on line dell’Istituto affari internazionali. I due Paesi – che sono tra i massimi beneficiari dei fondi comunitari – stanno bloccando il Bilancio pluriennale dell’Ue, dal quale dipende il Recovery Plan. “Tuttavia, il premier ungherese Viktor Orbán e il premier polacco Mateusz Morawiecki sanno bene di non potersi permettere di maturare una rottura fino alle estreme conseguenze, tipo Brexit per intendersi, non a caso ipotesi mai accarezzata dati gli enormi vantaggi che i due Paesi, come tutto l’Est europeo, hanno accumulato dal 2004, anno dell’ingresso nell’Ue”. E aggiunge: “L’estrema dipendenza dai fondi europei dà alla battaglia ingaggiata da Ungheria e Polonia il sapore di un mezzo bluff”. Qui l’articolo:
https://www.affarinternazionali.it/2020/11/ue-modello-bancomat-i-numeri-dietro-il-veto-di-polonia-e-ungheria/

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