Coronavirus Covid-19: Europol in campo per contrastare traffico illecito e dannoso per l’ambiente di rifiuti sanitari

In un’operazione coordinata dall’Ufficio europeo di polizia (Europol), e che ha coinvolto trenta Paesi, sono state compiute 280.000 ispezioni e 102 arresti nella lotta allo smaltimento illegale dei rifiuti sanitari. Dallo scoppio della pandemia Covid-19, Europol “ha identificato la crescita esponenziale nel trattamento e nello smaltimento illegali dei rifiuti sanitari”, riferisce una nota dell’Ufficio che ha lanciato l’operazione “Retrovirus”. L’obiettivo è stato di “fermare il traffico illegale, lo stoccaggio, lo scarico e la spedizione di rifiuti e la frode documentale”. In Spagna sono state arrestate 20 persone accusate di trattare in modo inadeguato i rifiuti contagiati e smaltendoli senza garanzia di sterilizzazione, con conseguenti rischi elevati per la salute pubblica. Questo traffico aveva degli addentellati anche in Portogallo, dove sono state anche multate istituzioni sanitarie per la cattiva gestione dei rifiuti Covid. Le autorità di contrasto si sono inoltre concentrate sul trasporto di rifiuti sanitari in tutta l’Ue: spedizioni illegali sono state intercettate e restituite al mittente dalle autorità di Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia. Europol ha sostenuto l’operazione fornendo “supporto e coordinamento analitici e operativi” e facilitando lo scambio di comunicazioni e l’investigazione.

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