Legge di bilancio: Alleanza contro la povertà, “indispensabile fare di più e meglio per l’emergenza povertà”

Per contrastare la povertà, in Legge di bilancio è indispensabile fare di più e meglio. Lo ha sottolineato ieri Antonio Russo, portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Italia, nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio. Dopo aver ricordato alcuni numeri dell’emergenza povertà messi in evidenza dal recente rapporto Istat – oltre 5,7 milioni di persone che nel nostro Paese vivono in condizioni di povertà assoluta; 9,8% della popolazione, circa 2,2 milioni di famiglie, una quota pressoché identica a quella del 2023 –, Russo ha osservato che “la situazione è stabile, insomma, ma è questa tutt’altro che una buona notizia: significa infatti che la povertà si è cristallizzata, laddove non sia addirittura aumentata”. Dati imprescindibili anche quelli dell’Osservatorio Inps sulle misure di contrasto vigenti, che certificano la progressiva riduzione della platea dei beneficiari con il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione (Adi). “I nuclei sostenuti sono calati da 1,3 milioni a circa 697mila – ha ricordato Russo –. Dimezzati, insomma. Non possiamo sottrarci alla domanda su quali siano la condizione presente e il destino di tutte le famiglie e tutti gli individui che, pur trovandosi in una condizione di povertà assoluta, non ricevono alcun supporto”. L’Alleanza contro la povertà ha riconosciuto alcuni interventi importanti previsti nella Legge di bilancio; in particolare: l’eliminazione del mese di sospensione dell’Adi una volta raggiunto il 18° mese di percezione della misura; la revisione dei criteri di calcolo dell’Isee, con esclusione dal computo della prima casa e conseguente possibile allargamento della platea potenziale dei beneficiari dell’Adi; l’incremento delle risorse previste per l’Adi di circa 500 milioni di euro per il 2026 e gli anni a seguire; l’incremento di 13 milioni di euro per il Supporto per la formazione e il lavoro; la stabilizzazione (617 milioni di euro) delle risorse destinate al Fondo per la lotta alla povertà; e il rifinanziamento (500 milioni di euro) della “Carta dedicata a te”, che però continua ad essere “una misura non strutturale”. Nel corso dell’audizione – viene spiegato in un comunicato diffuso oggi – sono stati chiesti 6 impegni: il primo riguarda la continuità del beneficio; poi occorre una campagna informativa affinché i potenziali beneficiari della revisione dell’Isee siano informati circa tale opportunità; è inoltre necessario riportare gli stanziamenti almeno al massimo storico destinato al contrasto della povertà, pari a 8,8 miliardi l’anno; sui Lep, è stato chiesto un rafforzamento strutturale del Fondo per standard minimi nazionali su organici, competenze e intensità della presa in carico, con quota vincolata all’accessibilità; Alleanza contro la povertà ha anche sostenuto l’importanza che non sia operata nessuna riduzione degli incentivi alle imprese per l’assunzione di persone che ricevono l’Adi; infine è stato sottolineato che nessuna riduzione deve inoltre colpire il Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva.

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