“Questa settimana sono stata a Roma come membro dell’Organismo consultivo internazionale dei giovani (Iyab), un gruppo di 20 giovani provenienti da 20 diverse parti del mondo che collabora con il Dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita per dare voce ai giovani nella Chiesa”. Lo ha raccontato in un post social al termine dell’incontro, Sara Angelucci, delegata – a dispetto del nome – dei Giovani cattolici danesi (Duk). Sara racconta come durante le giornate romane si sia parlato di nuova evangelizzazione e rievangelizzazione, vivere e trasmettere la fede oggi, l’impatto della tecnologia digitale e dell’intelligenza artificiale, i social media, la solitudine, ma anche temi come la persecuzione, la guerra, la povertà e il cambiamento climatico. “L’obiettivo non è solo parlare dei giovani, ma parlare con loro e riconoscere il loro ruolo di protagonisti attivi, missionari e collaboratori nella vita della Chiesa e nel mondo, con le loro sfide, speranze e sogni”, riferisce la giovane che così valuta l’incontro: “È stata un’esperienza bellissima e stimolante vedere come la Chiesa ascolta i giovani e confida che possiamo aiutarla a rinnovare il suo cuore missionario”.
La delegazione ha anche potuto incontrare Papa Leone XIV, che, racconta Sara, “ci ha incoraggiato a vivere la nostra fede in comunità, ad ascoltare lo Spirito Santo e ad essere coraggiosi e creativi nel condividere il Vangelo oggi”. “Le nostre voci di giovani sono davvero importanti, soprattutto quando parliamo per coloro che spesso non vengono ascoltati”, ha ancora detto il Papa, e “non dovremmo avere paura di intraprendere nuove strade, rimanere vicini a Cristo e rendere la nostra fede qualcosa di vivo e reale, non solo online, ma nella nostra vita quotidiana”.