Gmg Lisbona: Andrey Marcelo e Luiz Felipe, “invitati speciali” dall’Amazzonia brasiliana, “non vogliamo solo una festa, ma processi trasformativi, che generano vita”

(Foto: Gmg Brasile)

Dall’Amazzonia brasiliana alla Gmg di Lisbona. Sono due i giovani che rappresentano la Commissione episcopale speciale per l’Amazzonia (Cea) della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb). Inviato dall’arcidiocesi di Manaus, il giovane Andrey Marcelo Braga Santos ritiene che sia di estrema importanza partecipare alla Gmg, “perché anima il cammino pastorale e lo scambio di esperienze tra le culture”.
Luiz Filipe Fialho, membro della Pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Manaus, anch’egli inviato dalla Cea, ritiene che questa immersione culturale e missionaria offerta dalla Gmg parta dall’unicità di ogni angolo del mondo. “Noi, giovani dell’Amazzonia, vogliamo mostrare il nostro volto giovane che lotta con canti e poesie per il nostro territorio, un luogo sacro chiamato casa comune”, sottolinea Fialho.
Per i giovani amazzonici è grande l’aspettativa di poter condividere la vita con altri giovani e di poter ascoltare Papa Francesco. “Ci aspettiamo anche l’eco delle nostre voci e dei nostri corpi che, con profezia, vivono questi giorni di preghiera, catechesi e missione. Non vogliamo solo una festa, ma processi trasformativi, spazi che generano vita”, ha detto il giovane Luiz Felipe. Con il sorriso sulle labbra e il cuore vibrante, i giovani arrivano a Lisbona con lo zaino pieno. “Porto dall’Amazzonia a questa Gmg i sogni di Francesco, il grido del mio popolo e il grido di un’ecologia integrale che pensa a una nuova economia e a nuove relazioni con la natura, pensando sempre alle generazioni future”, ha detto Luiz Felipe.
Per i giovani inviati dalla Commissione episcopale, rappresentare i giovani dell’Amazzonia è motivo di orgoglio e responsabilità. “L’Amazzonia non è solo un’utopia, ma è un luogo che ha corpo, anima e spirito e, quindi, Dio ci vive. Rappresentare i giovani dell’Amazzonia significa condividere il pane, la vita, il nostro modo di essere e di fare Chiesa in comunione con il mondo”, conclude il giovane.

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