Sanità: Cartabellotta (Gimbe), “troppi divari tra nord e sud, legge autonomia differenziata rischia di aggravarli”. “Donne in ruoli primari, ma ancora troppo poche”

“La principale criticità è che i modelli organizzativi regionali, sull’organizzazione dei servizi territoriali, sono troppo diversi tra loro. Quindi è molto più facile raggiungere i target del Pnrr in Regioni come Emilia-Romagna o Toscana rispetto a quelle del Sud, di fatto, che partono da servizi sanitari territoriali di fatto desertificati”. A dirlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto durante i lavori della terza edizione della convention organizzata dalla community Donne protagoniste in sanità, in corso a Bologna, dal titolo “Donne, salute, territorio”.
“L’obiettivo del Decreto ministeriale 77/2022, che stabilisce gli standard per l’assistenza territoriale, è quello di creare una sanità sempre più vicina ai cittadini, si parla di domiciliarità e prossimità – spiega Cartabellotta -. Ma non si capisce come debba essere colmato il gap esistente tra Nord e Sud che rischia peraltro di aumentare con la legge sull’autonomia differenziata, che inevitabilmente farà correre più veloce le regioni del nord e rimanere sempre più indietro quelle del sud più, già in grande ritardo”.
Cartabellotta ha parlato anche delle donne in sanità: “Hanno acquisito un ruolo di primo ordine nelle varie aree specialistiche e organizzative del servizio sanitario nazionale, seppur rimangono ancora in percentuale troppo bassa per quanto riguarda i ruoli dirigenziali: penso alla funzione di direttore generale, direttore sanitario, direttore di struttura complessa. E questo dovrebbe essere uno degli obiettivi che iniziative, come questa di Bologna, dovrebbero contribuire a sensibilizzare”.

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