Nicaragua: il seminario di Bluefields chiude per mancanza fondi. Rappresentante Vaticano all’Osa ricorda “l’ingiusta detenzione del vescovo Rolando Álvarez”

(Foto ANSA/SIR)

Il Seminario nazionale propedeutico San Juan Pablo II, a Bluefields, ha deciso di chiudere le sue attività a causa delle pressioni esercitate dal regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo contro la Chiesa cattolica in Nicaragua. La chiusura è avvenuta per mancanza di fondi, ed è uno dei primi frutti dell’azione di “soffocamento” contro la Chiesa cattolica perpetrata dal Governo, attraverso il blocco dei conti bancari di numerose organizzazioni ecclesiali e diocesi. Secondo quanto è filtrato attraverso la stampa indipendente, non sarà possibile aprire il secondo semestre, negando a sette giovani attualmente in seminario l’opportunità di continuare nel loro percorso.
Nel frattempo, è in corso di svolgimento la 53ª Assemblea generale dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), dove la situazione del Nicaragua è in primo piano, anche se non si prevedono prese di posizione ultimative, dato l’atteggiamento a dir poco “morbido” verso Ortega di alcuni Governi di sinistra, a partire dal Brasile di Lula. In occasione dell’assemblea, padre Miroslaw Wachowski, in rappresentanza della Santa Sede ha ricordato “l’ingiusta detenzione del vescovo Rolando Álvarez” e la “necessità di superare logiche di parte”, per trovare una soluzione dialogica alla crisi in Nicaragua. Queste le parole esatte del rappresentante vaticano: “La crisi in Nicaragua è particolarmente preoccupante e colpisce sia individui che istituzioni, compresi i cattolici e la Chiesa cattolica. Un esempio è l’ingiusta detenzione del vescovo Rolando Álvarez. La Santa Sede è convinta della necessità di superare le logiche di parte e di lavorare coerentemente per il bene comune. Questo include la ricerca concreta della pace, fondata sulla verità, la giustizia, la libertà e l’amore, e raggiunta attraverso il paziente esercizio del dialogo”.

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