Intelligenza artificiale: Università Cattolica, giovedì 30 marzo a Milano il primo robot con ChatGpt integrata interagirà con un partner umano

L’interazione tra uomo e Intelligenza artificiale ha raggiunto una nuova frontiera: la ChatGpt ora è anche nei robot. E la si può sperimentare in Università Cattolica, per la prima volta in Italia, attraverso il robot Nao.
Giovedì 30 marzo l’Unità di ricerca sulla Teoria della mente del Dipartimento di Psicologia e la Facoltà di Scienze della formazione dell’Ateneo promuovono l’incontro “ChatGpt nei robot, ripensare la robotica sociale”, aperto al pubblico in presenza (aula G 252 in largo Gemelli a Milano alle ore 13.45) e online, per una dimostrazione esperienziale in cui uomo e robot sociale dialogheranno senza la necessità di una programmazione pregressa della macchina come è stato fino a oggi.
All’incontro interverranno i docenti dell’Università Cattolica Antonella Marchetti, professore di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione e direttore del dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica, Davide Massaro, professore di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione, e i ricercatori in Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione Cinzia Di Dio e Federico Manzi. Parteciperà da remoto Angelo Cangelosi, Director Cognitive Robotics Lab del Manchester Centre for Robotics and AI (University of Manchester).
L’iniziativa si inserisce nei diversi progetti di ricerca dedicati dall’ateneo all’Intelligenza artificiale e alla robotica, di cui sono fiori all’occhiello Humane Technology Lab e Teaching and Learning Lab (TeLe Lab), che si occupano rispettivamente dell’interazione tra nuove tecnologie ed esperienza umana e di didattica immersiva.
Il gruppo di ricerca, guidato da Antonella Marchetti che dirige il Dipartimento di Psicologia ed è responsabile dell’Unità di ricerca sulla Teoria della mente, si propone di comprendere come i robot sociali possano collaborare con l’uomo in maniera sempre più funzionale e valida dal punto di vista ecologico.
L’idea di integrare un robot sociale con ChatGpt deriva dalla capacità di quest’ultima di intrattenere conversazioni naturali basate su scambi interattivi, nel corso dei quali l’uomo e l’AI hanno l’opportunità di dialogare su innumerevoli temi di interesse del partner umano.
Grazie alla sua abilità di apprendimento e miglioramento continuo, ChatGpt può essere impiegata per ottimizzare l’interazione uomo-robot, aprendo a scambi durevoli nel tempo e continuamente in evoluzione. Queste potenzialità, ad esempio, potrebbero trovare applicazione nell’ambito dello sviluppo sia tipico sia atipico.
In tale direzione i ricercatori hanno già avviato un esperimento pilota in ambito scolastico per capire come gli insegnanti percepiscano l’interazione con il robot Nao dotato di ChatGpt, esplorandone funzionalità e capacità. L’obiettivo dell’esperimento è quello di comprendere qualitativamente come gli insegnanti vedano il valore di questi strumenti nell’ambito dell’educazione e dell’apprendimento.
Altre possibili applicazioni di questa tecnologia riguardano una migliore interazione con i robot domestici.
Per quanto riguarda l’applicazione nell’ambito dello sviluppo tipico, sotto la supervisione di genitori, insegnanti ed educatori i robot sociali con ChatGpt potrebbero offrire contributi di conoscenza aggiornati, consentendo una familiarizzazione protetta e guidata.
Con gli anziani, inoltre, questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per integrare l’insostituibile interazione uomo-uomo alleviando situazioni di solitudine, tipiche di questa fase del ciclo di vita.
Rispetto poi allo sviluppo atipico, Chatgpt integrata in robot sociali potrebbe essere impiegata con utenti con disabilità.

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