Attacchi contro i cristiani: Pizzaballa (patriarca Gerusalemme), “siamo preoccupati ma non abbiamo paura. Abbiamo qualcosa di più grande dell’odio di queste persone”

“Le notizie che arrivano da Nazareth e da Gerusalemme, e più in generale dalla Terra Santa, sono preoccupanti. Non vogliamo permettere a pochi pazzi criminali di dettare la nostra agenda. Siamo preoccupati ma non abbiamo paura. Abbiamo qualcosa di più grande dell’odio di queste persone”: lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, commentando per Radio Maria i recenti attacchi contro istituzioni cattoliche a Nazareth, francescane e salesiane, compiuti da estremisti di fede ebraica e islamici, e a Gerusalemme. “Gli estremismi sono tutti uguali – commenta il patriarca – non abbiamo paura, sappiamo che ci attendono tempi difficili, non siamo sprovveduti. Sappiamo che il clima generale è piuttosto negativo e si va verso una escalation della violenza ma non dobbiamo spaventarci. Abbiamo superato tante difficoltà e supereremo anche queste”. “La Chiesa cattolica – ricorda Pizzaballa – è molto presente e forte nel campo dell’educazione e della formazione, della cura dei più vulnerabili come anziani e disabili. Ci sono tantissimi musulmani che beneficiano di questi servizi. Non tutti i musulmani sono fanatici, così come non lo sono gli ebrei. Noi come comunità cristiana dobbiamo lavorare e cooperare per costruire comunità solidali senza lasciarci spaventare da pochi estremisti”. Dello stesso avviso mons. Rafic Nahra, vicario patriarcale per Israele, che, sempre a Radio Maria, ricorda “la divisione sociale in Israele che speriamo finisca presto. La popolazione araba vive i problemi relativi al conflitto israelo-palestinese. Noi cristiani siamo pochi in questo Paese, a fronte di tanti movimenti fondamentalisti di tutte le religioni. Questo ci pone in una situazione di difficoltà come testimoniano diversi eventi accaduti in questi ultimi mesi e settimane. Chiediamo al Governo di Israele di intervenire per aiutare la comunità cristiana che vive in pace con tutti. Non abbiamo paura e andiamo avanti e chiediamo alla nostra gente di restare saldi nella fede. Abbiamo una missione qui: testimoniare il Vangelo di Gesù con coraggio e la riconciliazione. Stiamo parlando con tutti e in questo tempo di Ramadan avremo con i musulmani delle serate per ribadire la nostra voglia di vivere insieme. Tutti facciano la loro parte per vivere bene insieme”.

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