Naufragio nel Crotonese: Acli, “si metta fine alle stragi dell’indifferenza”. “Governo ritiri decreto Ong, Ue si doti di una strategia di accoglienza”

“Mentre si continua a discutere di chi deve farsi carico del salvataggio in mare della vita di migliaia di bambini, donne e uomini che scappano dalle peggiori tragedie umanitarie del secolo, sulle spiagge italiane, a pochi chilometri da Crotone, un barcone con 250 persone a bordo non è riuscito a raggiungere la costa. Se il numero dei superstiti si fermasse a 33 ci troveremmo di fronte a un’altra strage dell’indifferenza”. Così le Acli commentano il naufragio avvenuto sulle coste calabresi in provincia di Crotone nelle notte tra sabato e domenica.
“Mentre i governi europei discutono delle responsabilità del soccorso e dell’accoglienza di chi fugge da guerre, persecuzioni e calamità naturali, intanto che decidono come esternalizzare le frontiere e costruire nuovi muri, la contabilità di morte continua a scandire le sue vittime”, ammoniscono le Acli. Per favorire il soccorso in mare, le Acli “chiedono al Governo italiano di ritirare il ‘decreto Ong’ e, al tempo stesso, chiedono all’Ue un vertice permanente che, nel rispetto del diritto internazionale, doti l’Unione di una strategia di accoglienza su tutte le rotte di accesso all’Europa. Accogliere è un dovere e un obbligo, non una opzione tra le altre. Basta morti nel Mediterraneo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori