Ucraina: Unicef su “365 giorni di guerra”, “i bambini hanno vissuto un anno di orrore”

“A quasi un anno dall’escalation della guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022, una generazione di bambini ha vissuto 12 mesi di violenza, paura, perdita e tragedia. Non c’è un solo aspetto della vita dei bambini su cui il conflitto non abbia avuto un impatto, con bambini uccisi, feriti, costretti ad abbandonare le loro case, a perdere un’istruzione fondamentale e a vedersi negati i benefici di un ambiente sicuro e protetto”. È quanto denuncia oggi l’Unicef in una nota dedicata ad un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina. “La guerra sta avendo un impatto devastante anche sulla salute mentale e sul benessere dei bambini”, si legge nella nota. “Si stima che 1,5 milioni di bambini siano a rischio di depressione, ansia, disordini da stress post traumatico e altri problemi di salute mentale, con implicazioni ed effetti potenzialmente a lungo termine”. La crisi economica, con un vasto numero di famiglie che riportano una significativa perdita di reddito, insieme alla crisi energetica innescata dalla guerra, sta devastando il benessere dei bambini e delle famiglie. Secondo una recente indagine dell’Unicef, l’80% degli intervistati ha notato un deterioramento della propria situazione economica; un’analisi dell’Unicef indica che la percentuale di bambini che vivono in povertà è quasi raddoppiata, passando dal 43% all’82%. La situazione è particolarmente grave per i 5,9 milioni di persone attualmente sfollati in Ucraina. “I bambini in Ucraina hanno vissuto un anno di orrore”, ha dichiarato Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef.  “Milioni di bambini vanno a dormire al freddo, spaventati, e si svegliano sperando che questo conflitto brutale sia finito. Sono stati uccisi e feriti bambini e molti hanno perso genitori, fratelli, sorelle, case, scuole, parco giochi. Nessun bambino dovrebbe mai subire questo genere di sofferenze”. L’accesso di bambini e famiglie ai servizi di base è stato devastato. Ci sono notizie di oltre 1.000 strutture sanitarie danneggiate o distrutte da bombardamenti o attacchi aerei; questi attacchi hanno ucciso e causato ferite serie ai pazienti – compresi bambini –, al personale medico e hanno ristretto l’accesso alle cure. Migliaia di bambini in fuga dal conflitto in tutto il paese non hanno ricevuto vaccini vitali per essere protetti da polio, morbillo, difterite e altre malattie che minacciano la loro vita. Ad aggravare ulteriormente il problema, il fatto che la guerra ha interrotto l’istruzione per oltre 5 milioni di bambini. L’Unicef continua pertanto a chiedere “un accesso umanitario sicuro, rapido e senza ostacoli, la fine degli attacchi ai bambini e alle infrastrutture su cui fanno affidamento, tra cui scuole, ospedali e sistemi idrici e igienici; di evitare l’utilizzo delle scuole in questo conflitto e di fermare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate, direttamente responsabili dell’uccisione e della mutilazione di centinaia di bambini”. Soprattutto, l’Unicef “continua a chiedere la fine delle ostilità”.

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