Terremoto in Turchia e Siria: Bruno e De Luca (Itci), “ascoltare e rassicurare i bambini, tentare di ricongiungerli a famiglie e di costruire nuova normalità”

(Foto ANSA/Sir)

Sono circa 7 milioni i bambini vittime “collaterali” del sisma in Turchia e Siria. Hanno visto crollare la propria casa e magari hanno perduto genitori e fratelli. “Occorre ascoltarli, rassicurarli, sostenerli e tentare di ricongiungerli alle famiglie. Importante ricostruire una nuova normalità”, spiegano in un’intervista al Sir le psicologhe Michela De Luca e Mara Bruno, responsabili dell’Area età evolutiva dell’Itci  (Istituto di terapia cognitivo interpersonale) di Roma.
Il trauma da terremoto, spiega Bruno, “ha un impatto devastante sull’identità dei bambini il cui benessere è assicurato da due certezze fondamentali: la prevedibilità e la protezione. Con il terremoto si disintegrano invece la rassicurante routine quotidiana e il senso di sicurezza. Ne consegue che questi bambini sviluppano vere proprie credenze distorte e negative sul mondo; iniziano a leggerlo in maniera esclusivamente minacciosa e in modalità depressiva”. “Un trauma amplificato e ancora più devastante per i bambini siriani che vengono da quasi 12 anni di guerra, bombardamenti e continui sfollamenti”, osserva De Luca. “A tutto questo si aggiunge la traumatizzazione secondaria costituita dal subire l’impatto di un genitore a sua volta traumatizzato, esperienza assolutamente disorganizzante a livello di sviluppo evolutivo”. Genitori che finiscono per “acuire involontariamente il trauma del proprio figlio e, non essendo più in grado di essere un punto di riferimento, ne aumentano disorientamento e instabilità. Anche loro vanno aiutati e sostenuti”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia