Terremoto in Turchia e Iraq: Pro Terra Sancta, nuovi sfollati ad Aleppo e aiuti inadeguati

Aumentano a 5000 il numero degli sfollati accolti dalla ong Pro Terra Sancta dopo le due scosse di terremoto di ieri sera. La situazione è peggiorata non solo per la scarsità di aiuti arrivati finora ma con le poche risorse a disposizione rimane difficile dare soccorso a tutti, spiegano dall’ong. “I feriti ad Aleppo sono molti. Tutta la gente ieri notte ha dormito per strada, nelle tende, perché avevano paura a tornare nelle proprie case. Alcuni sobborghi della città che non avevano subito danni durante la prima scossa sono stati colpiti. La risposta del governo all’emergenza non può essere adeguata perché non ci sono i mezzi sufficienti per aiutare le persone. Nel centro di Pro Terra Sancta, dopo la scossa, sono arrivate altre 1000 persone a chiedere aiuto e accoglienza. Anche le scuole sono ancora chiuse perché accolgono gli sfollati”. “A Latakia, sulla costa, 500 nuove persone sono venute nei centri di Pro Terra Sancta per rifugiarsi. A un certo punto – dichiara l’ong – sono mancati materassi e coperte per tutti e non sapevamo più come accogliere per mancanza di spazio. Proprio ieri avevamo iniziato la ricognizione delle case per permettere alle famiglie di rientrare, ma sono ritornate da noi perché la scossa aveva ulteriormente danneggiato gli edifici. Anche a Knayeh, nelle zone controllate ancora dai jihadisti, ci sono stati nuovi crolli e molti feriti in più”. Sono migliaia le persone che necessitano di aiuti urgenti: cibo, medicine, coperte, beni di prima necessità. Per questo non si ferma la campagna di raccolta fondi attivata da Pro Terra Sancta nelle ore immediatamente successive al terremoto che ha devastato Turchia e Siria.

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