Pace: card. Zuppi, “morte di oltre 4 mila bambini impone che la violenza si fermi”

“Abbiamo ascoltato ieri il cardinale Pizzaballa che ci ha coinvolto nella sofferenza sia dei cristiani e dei cattolici che vivono a Gaza sia di quella di tutta la popolazione. C’è da fermare questa terribile violenza che semina tante morti. I dati parlano di 4.500 bambini uccisi. Questo impone che la violenza si fermi”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi a margine dell’incontro questa sera a Roma sui “60 anni dalla Pacem in Terris: non c’è pace senza perdono”. La Pacem in terris “raccoglieva il dolore della prima guerra mondiale che Giovanni XXIII aveva visto con i suoi occhi e tutta la consapevolezza della seconda guerra mondiale. Dopo 60 anni ci ritroviamo ancora che non abbiamo imparato niente. Cosa ci serve per imparare? Speriamo che la lezione della Pacem in terris, che ha avuto ulteriori sviluppi con i magisteri degli altri Papi, serva a qualcosa ma purtroppo continuiamo a usare la guerra come metodo per risolvere i conflitti. Questo ci deve preoccupare perché c’è una sorta quasi di cultura del riarmo. Dobbiamo invece continuare in quella cultura del disarmo che era dentro l’anima della Pacem in terris e nei documenti successivi”. Riguardo alla crisi in Medio Oriente e al difficile processo per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco, il cardinale ha detto: “Ci aspettiamo che prendano sul serio le parole del Papa. Non lo dico solo da cristiano e da cattolico ma anche per l’autorità che il Papa ha. Il Papa parla a quella logica della guerra che richiede il cessate il fuoco”. Parlando infine della crisi Ucraina, il card. Zuppi ha aggiunto: “La Chiesa ha i riflettori sempre accesi su tutte le crisi. Quindi continua il lavoro dei nunzi e il lavoro sui bambini e sulla liberazione dei prigionieri e degli ostaggi. Cercheremo tutti gli spazi possibili per spingere per la pace anche in Ucraina”.

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