Bosnia-Erzegovina: Di Ruzza (ambasciatore Italia) “l’11 ottobre concerto a Sarajevo del maestro Muti”

foto SIR/Marco Calvarese

Il maestro Riccardo Muti terrà un concerto a Sarajevo il prossimo 11 ottobre per celebrare il centenario della nascita della Filarmonica di Sarajevo. A dare oggi la notizia alla stampa sono stati il direttore della Filarmonica, Vedran Tuce, e l’ambasciatore d’Italia, Marco Di Ruzza. Per il maestro Muti si tratta di un ritorno, avendo già diretto nella capitale della Bosnia-Erzegovina (Bih) nel 1997 e nel 2009. Durante l’incontro con la stampa, è stato sottolineato come l’evento possa essere considerato un “regalo” per Sarajevo, per la sua gente e per tutta la Bosnia-Erzegovina, nonché “una meravigliosa occasione per fortificare ancora di più gli intensi rapporti culturali che sussistono tra i due Paesi”. “Sono molto orgoglioso – ha dichiarato Di Ruzza – di annunciare un evento che consentirà di ribadire il ruolo dell’Italia quale uno dei privilegiati partner culturali della Bosnia-Erzegovina. La nostra diplomazia culturale è al servizio della crescita delle relazioni tra i nostri due Paesi ma è al contempo strumento prezioso per contribuire ai processi di riconciliazione nazionale. E ciò in virtù di una bellezza senza confini in grado di suscitare apprezzamenti presso tutte le componenti del Paese, oltrepassando barriere e divisioni, in piena linea con l’impegno dell’Italia a sostenere la BiH nella sua prospettiva di adesione europea. Proprio questo approccio – ha proseguito l’ambasciatore – ci ha spinto a rilanciare, in collaborazione con la Città e con il Cantone di Sarajevo, il progetto del Museo di arte contemporanea ‘Ars Aevi’, disegnato da Renzo Piano, un’iniziativa di immenso valore artistico ma anche il simbolo di una Bosnia-Erzegovina moderna, multiculturale, plurietnica e finalmente proiettata verso un futuro europeo”. L’ambasciatore italiano, inoltre, ha parlato del progetto di apertura di un Istituto italiano di cultura, che consentirà di “espandere ulteriormente la dimensione culturale dell’attività della sede diplomatica, creando un vero punto di riferimento per tutti gli amici di Sarajevo e della Bosnia-Erzegovina appassionati della cultura e della lingua italiana”.

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