Medio Oriente: vescovi europei e nordamericani (Hlc) in Giordania per incontrare la comunità cristiana locale

Giordania, Parrocchia di Anjara, foto SIR/Marco Calvarese

Avrà luogo ad Amman, in Giordania, dal 14 al 19 gennaio, l’incontro del Coordinamento delle Conferenze episcopali a sostegno della Chiesa della Terra Santa (Holy Land Coordination, Hlc). Tema di questo anno il ruolo e l’importanza della comunità cristiana in Giordania. Saranno presenti vescovi delegati delle Conferenze episcopali di Italia, Germania, Islanda, Inghilterra, Irlanda, Francia, Stati Uniti, Scozia, Canada, Spagna, Slovacchia, insieme a rappresentanti del Ccee, dell’Ordine del Santo Sepolcro, della Chiesa anglicana e di diversi enti e organismi ecclesiali internazionali. Moderatore dell’incontro sarà mons. Nicholas Hudson, vescovo ausiliare di Westminster della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles alla quale la Santa Sede ha da tempo affidato l’organizzazione di questo appuntamento che per tradizione si tiene in gennaio. I lavori si apriranno nella serata di sabato 14 gennaio e vedranno, il giorno seguente, i vescovi fare visita e celebrare la messa nelle parrocchie di Amman, Irbid, Ajloun, Jubehia, Fuheis e Sweifieh. In programma anche incontri con i leader della Chiesa cattolica giordana, di Caritas Jordan per parlare di rifugiati cristiani iracheni e siriani, presenti in gran numero nel Paese, con i giovani della Jec (pastorale giovanile della Chiesa latina), con i rappresentanti delle missioni diplomatiche in Giordania e con parlamentari di fede cristiana. Non mancheranno le visite al sito del Battesimo, al monte Nebo e al Centro di accoglienza e recupero disabili di Nostra Signora della pace. A chiusura di lavori verrà diffusa una dichiarazione finale. L’Hlc torna in Giordania, l’ultima volta era avvenuto nel 2016. Lo scorso anno, a causa della pandemia, l’Hlc si è svolto a maggio.
Il Coordinamento di Terra Santa (Hlc), attivo dal 1998 e composto da vescovi di tutta Europa, Nord America e Sud Africa, è stato istituito su invito della Santa Sede con lo scopo di visitare e sostenere le comunità cristiane locali della Terra Santa. Il compito principale del Coordinamento risiede nelle quattro ‘P’: “Preghiera, pellegrinaggio, pressione e presenza”. “La preghiera – spiega padre Mark Madden, segretario dell’Hlc – è la cornice di ogni incontro annuale, con la celebrazione quotidiana della Messa, spesso in diversi riti”. Il pellegrinaggio è uno degli aspetti più interessanti dell’iniziativa: “I vescovi in visita, consapevoli dell’importanza dei pellegrinaggi per i cristiani locali, hanno sempre fatto sforzi per incentivare l’arrivo in Terra Santa dei pellegrini dei loro paesi d’origine. Pressione o persuasione, si riferisce al lavoro da svolgere dopo l’incontro annuale, quando, una volta tornati a casa, i vescovi sono chiamati a riferire ai propri governi, ai parlamentari, ai diplomatici e ai media su una vasta gamma di questioni che riguardano la vita dei cristiani. In linea con l’approccio che la Santa Sede adotta ovunque, i vescovi – precisa padre Madden – non cercano privilegi per i cristiani, ma dignità e giustizia per loro e per altri in simili conflitti”. Infine la quarta ‘P’, presenza: “I vescovi con la loro presenza sperano soprattutto di ricordare alle ‘pietre vive’ delle comunità cristiane in Terra Santa che non sono dimenticate dai loro fratelli e sorelle in altre parti del mondo. Sebbene i vescovi del Coordinamento non visitino la Terra Santa per motivi politici, la loro visita li mette spesso di fronte a problemi politici e sociali complessi. Per questo diffondono, al termine dei lavori, un comunicato finale nel quale esprimono il loro punto di vista su quanto visto e incontrato, senza tuttavia allontanarsi dalla motivazione essenzialmente pastorale della loro presenza”.

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