Papa Francesco: ai Paolini, “una brutta comunicazione deforma la realtà”

(Foto Vatican Media/SIR)

La comunicazione “non è una professione. Sì, fra voi ci sono comunicatori professionisti, questo sta bene; ma prima della professione, è una vocazione, e la vocazione ti dà l’identità. Io prendo la tua identità dalla tua vocazione, cioè Dio ti chiama a questo. Non mi importa come ti chiamavi prima che io ti chiamassi. Ti chiama, hai la tua identità”. Lo ha detto, oggi, Papa Francesco, parlando a braccio, nell’udienza i partecipanti all’XI Capitolo generale della Società San Paolo (Paolini). “Quella preghiera di Davide, quella coscienza profetica: ‘Tu sei stato tolto dal gregge’, da lì; la tua identità non viene tanto dal gregge ma dalla chiamata che ti ha tolto dal gregge – ha aggiunto il Pontefice -. Non dimenticare il gregge, che non vengano i ‘fumi’ e ti riempiano la testa perché sei uno importante, sei arrivato a monsignore, a cardinale… Niente, no, questo non serve a nulla. Serve la pulizia, cioè da dove vengo, la realtà”. E, ha osservato il Santo Padre, “Dio si comunica sempre nella realtà: fate in modo che la vostra vita sia proprio la comunicazione della vostra vocazione, che nessuno di voi debba nascondere la propria identità vocazionale. La prima cosa che un comunicatore comunica è se stesso, senza volerlo, forse, ma è se stesso. ‘Questo parla di questo tema…’, ma come parla è importante: chiaro, trasparente; è lui stesso che parla. Questa è l’originalità. In questo senso, i comunicatori sono ‘poeti’. È la ‘poesia’ del comunicare bene”.

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Francesco ha esortato ad andare “avanti con una comunicazione pulita: anche nel Capitolo, comunicate bene tra voi. Sempre ci sono difficoltà nel comunicare bene, e nella comunicazione c’è sempre anche qualche pericolo di trasformare la realtà. Uno racconta, comunica all’altro questo, questo lo comunica a questo, a quell’altro e quell’altro e a giro, quando torna, è come Cappuccetto rosso, che incomincia con il lupo che vuole mangiare Cappuccetto rosso e finisce con Cappuccetto rosso e la nonna che mangiano il lupo. No, non va la cosa! Una brutta comunicazione deforma la realtà”.
Il Papa ha concluso ringraziando “per la vocazione a comunicare nella Chiesa. Andate avanti su questo: la Chiesa ha bisogno di questo. Io vi ringrazio tanto. Coraggio e avanti! Pregate gli uni per gli altri. L’unità della Congregazione sarà la vostra forza per comunicare bene. E pregate anche per me: io chiedo l’elemosina, così andiamo avanti”.

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