Papa Francesco: ai Paolini, “aiutate la Chiesa a camminare insieme valorizzando al meglio i mezzi di comunicazione”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Da Paolo imparate sempre di nuovo la passione per il Vangelo e lo spirito missionario, che nascendo dal suo ‘cuore pastorale’ lo spingevano a farsi tutto a tutti. E un aspetto che, parlando di Paolo, rischia di venire trascurato, ma che in realtà appare chiaramente dalle sue lettere, è che lui non agiva da solo, come un eroe isolato, ma sempre in collaborazione con i suoi compagni di missione. Da lui, pertanto, imparate anche a lavorare in squadra con gli altri, a lavorare ‘in rete’, ad essere artigiani di comunione, utilizzando i mezzi di comunicazione più efficaci e aggiornati per arrivare con la Buona Notizia alle persone dove e come vivono”. È quanto si legge in un passaggio del discorso che Papa Francesco aveva preparato per l’udienza, nel Palazzo apostolico, ai partecipanti all’XI Capitolo generale della Società San Paolo (Paolini) e che è stato consegnato ai presenti.
“Questo stile di comunione cercate di coltivarlo prima di tutto tra di voi, nelle vostre comunità e nella Congregazione, praticando quella sinodalità che in tutta la Chiesa ci siamo proposti di approfondire e soprattutto di esercitare ad ogni livello. Parlando a voi, vi chiedo di mettere al servizio di questo processo il vostro carisma, cioè di aiutare la Chiesa a camminare insieme valorizzando al meglio i mezzi di comunicazione. È un servizio che da sempre vi vede attenti, ma che in questa fase chiede di essere pensato e studiato in maniera tematica. In due parole, il tema è: sinodalità e comunicazione”, l’invito ai Paolini contenuto nel testo del Pontefice.
Ma “non vorrei che vi sentiste considerati solo su questo piano, diciamo ‘professionale’, della vostra specifica competenza. No, la comunione siete chiamati a viverla ordinariamente nella fraternità, nelle relazioni con le comunità diocesane in cui vivete, e naturalmente con la grande e variegata Famiglia Paolina. Il vostro orizzonte – conclude il Papa nel discorso consegnato – sia sempre quello di Paolo, cioè l’intera umanità del nostro tempo, a cui è destinato il Vangelo di Cristo, in modo speciale quanti appaiono come i ‘lontani’, gli indifferenti e persino gli ostili. Spesso, a ben guardare, queste persone nascondono in sé una nostalgia di Dio, una sete di amore e di verità”.

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