Parlamento Ue: Bruxelles, in plenaria la Presidente moldava Sandu e le risposte alla guerra in Ucraina

(Bruxelles) La guerra in Ucraina, con le sue conseguenze umanitarie, politiche, economiche, torna al centro della plenaria dell’Europarlamento, che si svolge a Bruxelles oggi e domani, 18 e 19 maggio. L’emiciclo accoglierà oggi alle 15 la presidente moldava Maia Sandu, che discuterà con i deputati la guerra in Ucraina e le conseguenze per il suo Paese. “In quanto Paese confinante con l’Ucraina, la Moldavia – si legge nell’agenda dell’Assemblea Ue – è stata particolarmente colpita dalla guerra in corso. Oltre ad aver accolto un gran numero di rifugiati ucraini, ha subito attacchi informatici e una serie di incidenti relativi alla sicurezza della regione separatista della Transnistria, sostenuta dalla Russia”. Il Parlamento europeo ha di recente chiesto che alla Moldavia venga riconosciuto lo status di candidato Ue. Domani i deputati voteranno un testo sull’accordo di associazione del Paese centro-orientale all’Unione.
Giovedì, la plenaria voterà invece una serie di proposte su come l’Ue e i suoi Stati membri possono contrastare le ripercussioni negative della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte alla Russia. “I deputati ritengono che attenuare tali ripercussioni aiuterà i cittadini Ue a superare questo periodo difficile e contribuirà a mantenere la determinazione dell’opinione pubblica nel sostenere l’Ucraina e imporre ulteriori sanzioni economiche alla Russia”. Sempre giovedì, i deputati discuteranno la solidarietà europea e la sicurezza energetica nel contesto dell’invasione russa in Ucraina e le conseguenze relative all’interruzione della Russia delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria.
Ancora giovedì, i deputati voteranno una risoluzione per sostenere l’Ucraina e la Corte penale internazionale nella lotta contro l’impunità dei crimini di guerra. Fra i temi all’ordine del giorno figurano la sospensione dei dazi per le esportazioni ucraine verso mercato interno dell’Ue e una risoluzione sulla repressione dell’opposizione politica e dei leader sindacali in Bielorussia.

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