Papa Francesco: all’associazione Charles de Foucauld, “imitare Cristo nella via della piccolezza, dell’umiltà, della condivisione con i poveri”

“Un profeta del nostro tempo, che ha saputo portare alla luce l’essenzialità e l’universalità della fede”. Così Papa Francesco ha ricordato san Charles de Foucauld, incontrando l’associazione famiglia spirituale dedicata al nuovo santo, stamani in Vaticano.
Dal Pontefice l’augurio di “continuare a immaginare Gesù che cammina in mezzo alla gente, che porta avanti con pazienza un lavoro faticoso, che vive nella quotidianità di una famiglia e di una città”. La via indicata da Francesco è un’imitazione di Cristo “nella via della piccolezza, dell’umiltà, della condivisione con i poveri”. Guardando alla Chiesa, il Papa ha ribadito la necessità di “tornare all’essenziale, di non smarrirci in tante cose secondarie, con il rischio di perdere di vista la purezza semplice del Vangelo”.
Soffermandosi sull’universalità, il Papa ha evidenziato che “il nuovo santo ha vissuto il suo essere cristiano come fratello di tutti, a partire dai più piccoli. Non aveva l’obiettivo di convertire gli altri, ma di vivere l’amore gratuito di Dio, attuando ‘l’apostolato della bontà'”, facendosi “porto” per tutti e “tetto del buon Pastore”. Quindi, dal Papa l’incoraggiamento a “portare avanti questa testimonianza, che fa tanto bene, specialmente in un tempo in cui si rischia di chiudersi nei particolarismi, di accrescere le distanze, di perdere di vista il fratello”. “La gioia è la testimonianza più limpida che possiamo dare a Gesù in ogni luogo e in ogni tempo”, ha concluso.

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