Canada: Conferenza episcopale, un Fondo per promuovere e sostenere iniziative di “guarigione e riconciliazione” dei popoli indigeni

La Conferenza episcopale canadese ha deciso di istituire un nuovo “ente” che avrà il compito di sostenere e promuovere iniziative di guarigione e riconciliazione e gestire il Fondo – l’Indigenous Reconciliation Fund – dove confluiranno i contributi finanziari dalle 73 diocesi in tutto il Canada. Obiettivo è raggiungere i 30 milioni di dollari secondo l’impegno preso dai vescovi canadesi a settembre. “I vescovi del Canada sono pienamente impegnati ad affrontare il trauma storico e ancora presente, causato dal sistema scolastico residenziale”, ha assicurato mons. Raymond Poisson, presidente della Conferenza episcopale canadese (Cccb). “Nel portare avanti il ​​nostro impegno finanziario collettivo, continueremo a essere guidati dall’esperienza e dalla saggezza dei popoli indigeni in tutto il Paese”. I vescovi assicurano in una nota che il fondo sarà gestito con trasparenza e buon governo. I fondi contribuiranno in modo prioritario a sostenere iniziative di guarigione e riconciliazione per le comunità e le famiglie; progetti di rivitalizzazione della cultura e della lingua; dialoghi sulla spiritualità e le culture indigene. Saranno istituiti comitati regionali e/o diocesani di sovvenzione per identificare i progetti che promuovono le priorità del fondo, esaminare le domande e richiedere i contributi finanziari per sostenere tali progetti. Questi comitati includeranno membri indigeni e cattolici ed “è nostra raccomandazione che siano presieduti da partner indigeni locali”. La scorsa estate, il Canada è stato travolto dallo choc provocato dal ritrovamento in terreni adiacenti a collegi cattolici canadesi, alcuni ancora attivi fino agli anni ’90, di tombe con resti di bambini indigeni, tutti sepolti senza nome. Una delegazione di popoli nativi era attesa a Roma in dicembre per un incontro con Papa Francesco. Il viaggio però è stato rimandato a causa della crisi pandemica. Papa Francesco si è detto poi disponibile anche ad accogliere l’invito di recarsi in Canada, presentato sia dall’episcopato del Paese nordamericano sia dai leader dei popoli nativi, entrambi impegnati in un difficile processo di guarigione delle ferite inferte nel passato e di riconciliazione.

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