Arte e fede: il 18 novembre s’inaugura la prima mostra di Irma Boom in Vaticano

Venerdì prossimo, 18 novembre, la Biblioteca apostolica vaticana inaugurerà la prima mostra di Irma Boom in Vaticano, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede. L’esposizione – si legge in una nota – inizia nello scalone di ingresso, che ospita una selezione delle più emblematiche realizzazioni dell’artista. I curatori della mostra rispondono proponendo una vera e propria “galleria futurista”, in cui vengono esposti, per la prima volta, i manifesti e alcuni dei più significativi prodotti librari provenienti dalla raccolta di don Giuseppe De Luca, sacerdote ed erudito, personaggio di spicco del Novecento italiano. All’interno dello spazio espositivo si possono ammirare, accostati gli uni agli altri, da un lato i libri realizzati dalla designer olandese, e dall’altro, splendidi esemplari di calligrammi antichi e moderni, greci, latini e arabi. È anche presente una scelta dalla produzione grafica di Bruno Munari, che, muovendo dal primo Futurismo, ha tracciato una traiettoria che giunge esattamente a ridosso della produzione passata ed attuale dell’artista dei Paesi Bassi. “Sono stato veramente sorpreso, arrivando in Biblioteca vaticana, di scoprire la tradizione, ancor giovane e vivacissima, delle mostre che suggellano l’incontro tra un artista contemporaneo ‐ in questo caso la bookmaker Irma Boom ‐ e il nostro patrimonio storico”, spiega il bibliotecario, mons. Angelo Vincenzo Zani. “Si tratta di una formidabile occasione di ulteriore apertura per la nostra Istituzione al mondo contemporaneo, di cui inauguriamo oggi la terza edizione, e che sono personalmente lieto di accompagnare”. “Sono lieta che l’Ambasciata abbia potuto contribuire a questa innovativa collaborazione con la Biblioteca vaticana”, afferma Annemieke Ruigrok, ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede: “Questo dialogo tra un bookmaker moderno olandese e i documenti della Biblioteca vaticana è affascinante. Mi auguro diventi evidente per tutti quanto Irma Boom abbia tratto ispirazione dalle opere della collezione della Biblioteca vaticana”.

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