Etiopia: Zerai (Habeshia), “notizie scioccanti di crimini di guerra e crisi umanitaria nel Tigray”. Appello urgente ai governi

“Le notizie che arrivano dal Tigray  in Etiopia sono scioccanti. Nessuno volti le spalle alle lacrime di donne stuprate, bambini vittime di armi chimiche, una intera regione ridotta alla fame. L’uso criminale dello stupro come arma di guerra, che non ha risparmiato minori e suore, è un abominio”. È l’appello di don Mussie Zerai, presidente dell’agenzia Habeshia, commentando le ultime drammatiche notizie e reportage internazionali sui crimini di guerra compiuti nella regione del Tigray, dove è in corso una drammatica crisi umanitaria, con oltre 2 milioni di sfollati, 5 milioni di persone che soffrono la fame e aiuti umanitari ostacolati dalle parti in conflitto. Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) aveva denunciato nei giorni scorsi rapimenti e stupri anche nei confronti di suore cattoliche. Don Zerai chiede alla comunità internazionale di intervenire per  “fermare i massacri e le violenze”, “garantire l’accesso su tutto il territorio agli aiuti umanitari”, istituire “una commissione di inchiesta internazionale indipendente che accerti tutti i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi negli ultimi 7 mesi”. “Chiedo massima attenzione ed ascolto alle grida di dolore delle popolazioni – afferma -. C’è urgente bisogno di pace in tutto il Corno d’Africa”. E chiede a tutti i governi di “fare ogni sforzo per lenire il dolore della popolazione del Tigray, oggi la più sofferente e provata da guerra, violenze diffuse, carestia e locuste che hanno devastato quel poco che si coltivava. Il diritto dei più vulnerabili e dei più deboli non è un diritto debole! Nessuno può dire: non lo sapevamo”.

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