Pedopornografia: Meter, nel 2020 segnalati oltre 2 milioni di video. Raddoppiati rispetto al 2019. Chat canale preferito di scambio

Nel 2020 oltre due milioni (2.032.556) di video pedopornografici denunciati alla Polizia postale italiana e alle Polizie estere (contro i 992.300 dell’anno precedente); quasi raddoppiati i link rispetto al 2019: 14.521 contro 8.489; dimezzate invece le immagini: dalle 7.074.194 del 2019 alle 3.768.057 del 2020. Le cartelle compresse segnalate passano da 325 a 692. Sono i principali dati emersi dal report 2020 dell’associazione Meter, fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto, riguardante i materiali pedopornografici individuati sul web e segnalati alle autorità, presentato oggi in un webinar alla presenza del sacerdote, di Nunzia Ciardi, dirigente superiore della Polizia di Stato e direttore del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, Marisa Scavo, procuratore aggiunto vicario della Procura distrettuale di Catania, Antonio Scavone, assessore Famiglia, politiche sociali e del lavoro della Regione Sicilia.
In salita anche le chat: da 323 a 456. Denunciati alla Polizia postale italiana, congiuntamente ad altre Polizie estere e agli stessi gestori dei servizi: 92 gruppi WhatsApp, 100 su Telegram e 262 su Facebook. “Gruppi di pedofili – si legge nel report – intrattengono discussioni sul tema tramite Facebook e poi, sfruttando il collegamento con WhatsApp, scambiano il materiale su quest’ultimo per usufruire della tecnologia end-to-end che assicura la privacy dello scambio. I pedopornografi approfittano delle chat segrete di Telegram poiché consentono l’autodistruzione di video e messaggi impostando il tempo di visualizzazione concesso al destinatario del messaggio”. La pandemia “non ha dunque fermato i podofilli”, si legge ancora nel report, tanto che il maggior incremento di materiale segnalato è avvenuto tra febbraio e maggio 2020, quando le misure di confinamento hanno aumentato l’utilizzo dei social media e il tempo dedicato alla rete Internet da parte dei minori, esponendoli maggiormente al rischio di adescamento online.

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