Anno Famiglia Amoris Laetitia: card. Farrell, “famiglie messaggio di speranza per il mondo e soprattutto per i giovani”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Maggiore collaborazione”, per condividere le esperienze di pastorale familiare. A chiederla è stato il card. Kevin J. Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’Anno Famiglia Amoris Laetitia, trasmessa in diretta streaming dalla Sala Stampa della Santa Sede. Per attuare il “rinnovamento pastorale” chiesto dal Papa, secondo Farrell, occorre inoltre “un cambio di mentalità”, che consiste nel “passare dal pensare alle famiglie come semplice oggetto della pastorale a pensarle invece come soggetto della pastorale”. “Le famiglie sono piene di potenzialità e di doni per l’intera società e per la Chiesa e perciò vanno riconosciute e coinvolte attivamente come protagoniste della pastorale ordinaria delle parrocchie e delle diocesi”, l’indicazione del cardinale, che ha messo l’accento sul “protagonismo delle famiglie”, che “si distinguono per il fatto che rappresentano una fede vissuta, sono una catechesi vivente”. “Vi sono molte famiglie, infatti, che vivono la loro fede e la loro vocazione al matrimonio e alla famiglia in modo esemplare”, l’omaggio di Farrell: “Ed è molto edificante vedere come non si arrendono e affrontano le difficoltà della vita con gioia profonda, quella gioia che si trova al cuore del sacramento nuziale e che alimenta tutta l’esistenza degli sposi e delle persone che vivono con loro. Bisogna, dunque, dare maggiore spazio alle famiglie. La loro stessa vita è un messaggio di speranza per il mondo intero e soprattutto per i giovani, perché, come emerge da molti sondaggi in ogni parte del mondo, il desiderio di avere una propria famiglia è ancora oggi fra i sogni più grandi che i giovani desiderano realizzare”. Un terzo aspetto del rinnovamento pastorale è la formazione dei formatori: “Siamo sempre più consapevoli – ha detto il cardinale – del fatto che bisogna promuovere la formazione di tutti coloro che svolgeranno un lavoro pastorale con le famiglie: a partire dai futuri pastori – fin dal tempo del seminario – per arrivare ai laici e alle famiglie che si dedicheranno a questo apostolato”. “I formatori devono essere in grado di mostrare alle famiglie come la grazia che scaturisce dal sacramento del matrimonio possa rispondere alle sfide della vita pratica, non in astratto, ma nelle circostanze concrete che si vivono all’interno delle varie culture e zone geografiche del mondo”, il monito: “Questo Anno Famiglia Amoris Laetitia avrà certamente bisogno di pastori che raccolgano l’invito del Papa con generosità ed entusiasmo. Pastori che, come fratelli e padri, siano disposti ad aiutare le famiglie, ma anche ad imparare da loro”.

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