Minori: Save the Children, in Italia quasi 2 milioni vivono in aree inquinate. Molti di loro segregati in periferie prive di opportunità

In Italia i ragazzi ormai non abitano più le città ma i loro “contenitori”, come la casa, la scuola, i luoghi dello sport e quelli della famiglia. Hanno scarsa mobilità, hanno perso la dimensione urbana e vivono in una sorta di bolla di sicurezza che non li porta lontano da casa, con il rischio, per molti, di vivere segregati in periferie prive di opportunità. In Italia, sono quasi 2 milioni i minori (il 21,3% del totale) che vivono in aree inquinate e dove, nel 2020, circolavano oltre 4 autovetture per ogni minore residente. Lo rivela la XII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, “Il futuro è già qui”, presentato oggi a Roma da Save the Children, a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza che ricorre il 30 novembre. Sempre nel 2020, si legge nel report, sono stati iscritti all’anagrafe 404.104 nuovi nati e immatricolate 1.437.259 vetture, 3,5 per ogni nuovo nato. Un dato, quello della motorizzazione privata, che va confrontato con quello relativo, ad esempio, alla disponibilità di autobus per il trasporto pubblico locale, fondamentale per la mobilità degli adolescenti, che è in media di 76 mezzi ogni 100mila abitanti. Tra questi ancora troppo pochi sono gli autobus di nuova generazione, cioè a basse emissioni. Sono conseguentemente pochissimi i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 17 anni che utilizzano solo mezzi di trasporto pubblici per andare a scuola: poco più di uno su 4 (25,9%), con la percentuale che scende a meno di uno su 5 al Sud e nelle isole (18,6%).

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