Sinodo: mons. Castellucci (vicepresidente Cei), “partire dall’ascolto mettendo al centro persone e relazioni”. Parola chiave “corresponsabilità”

Quello che sta iniziando per la Chiesa italiana è “un Sinodo aperto – dentro e in sintonia con il Sinodo universale –, un cammino che non sarà solo dei vescovi, dei presbiteri, delle parrocchie, degli operatori pastorali, ma che inviterà e ascolterà anche quelle voci che spesso non si sentono nelle nostre comunità”. Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e Carpi, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, ieri mattina ha proposto una riflessione sulla “spiritualità sinodale” ai sacerdoti diocesani di Treviso, riuniti con il vescovo Michele Tomasi nel tempio di San Nicolò per il loro ritiro spirituale. Un’occasione per una meditazione sul significato profondo della sinodalità e per aprire alcune finestre sulle modalità di svolgimento del Sinodo dei vescovi (2021-2023) e del Cammino sinodale della Chiesa italiana (2021-2025).
“Dobbiamo diventare artigiani, insieme alle nostre comunità, mettendo in atto strumenti di ascolto anche nuovi, nel territorio, nella convinzione che lo Spirito parla nel cuore di ciascuno, come ci ricorda il Papa quando si riferisce al sensu fidei del santo popolo fedele di Dio”, l’esortazione del presule ai sacerdoti.
“Ecco l’importanza, per il Sinodo, di partire dall’ascolto, senza l’ansia di dover fare chissà che cosa, senza la macchinosità di strutture, dando la priorità alle esperienze di incontro e ascolto, mettendo al centro le persone e le relazioni – un altro passaggio della riflessione di mons. Castellucci –. A cominciare dai presbiteri tra di loro, e dei laici tra loro e insieme ai ministri, in modo trasversale, recuperando il senso originario di corresponsabilità, che è un ‘rispondere insieme’”. Perché “è questa la dimensione di una Chiesa sinodale, la corresponsabilità, che non significa confondere le responsabilità, ma assumere insieme una risposta.
“Possiamo dire – ha concluso il vicepresidente Cei – che questo Papa non ha convocato un Concilio Vaticano III, ma ci chiede di farlo ‘a pezzi’, mettendoci in cammino. Francesco sta mettendo la Chiesa ‘in Sinodo’ a tutti i livelli”.

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