Afghanistan: Asgi, “mancanza di vie legali di uscita porterà le persone ad affrontare ulteriori rischi”. Denunciata l’inerzia dell’Italia

“La mancanza di vie legali di uscita inevitabilmente porterà le persone afghane ad affrontare ulteriori rischi nella ricerca di una via di fuga, come quello di vedersi respinte ai confini europei, in violazione del loro diritto ad essere protette secondo la normativa internazionale e italiana”. È quanto denuncia l’Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) commentando la risposta ricevuta dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionali alle richieste inoltrate in due occasioni – 14 e 28 settembre – perché venissero fornite indicazioni pubbliche per affrontare e risolvere le varie situazioni critiche. Una risposta ritenuta “sostanzialmente insufficiente e fumosa”, nella quale “il ministero nega, tra l’altro, la possibilità di rilascio di visti umanitari individuali ritenendo attivabili solo i cd. corridoi umanitari, il reinsediamento e le ‘evacuazioni umanitarie gestite dal ministero dell’Interno’”. Per l’Asgi, “sono di fatto percorsi di ingresso i cui criteri non sono né pubblici né previsti dalla legge (i corridoi umanitari) o ad oggi inapplicati o inesistenti (il programma di reinsediamento) o del tutto fumosi e indeterminati (il programma di evacuazione) e che comunque escludono un numero estremamente ampio di persone”. “Va sottolineato che – prosegue l’Asgi – nessuna disposizione di legge impedisce allo Stato di rilasciare visti umanitari individuali, validi solo sul territorio nazionale, anche in base alla Costituzione, facoltà certamente non limitata alle forme organizzate come affermato dal ministero”. Situazioni critiche sono anche quelle relative ai ricongiungimenti familiari, ai visti di “reingresso, studio e invito” e all’accesso alle Ambasciate nei Paesi limitrofi.
“Asgi – conclude la nota – ritiene gravissimo il comportamento dello Stato italiano, che non affronta nemmeno le proprie responsabilità derivanti dall’avere partecipato alla coalizione occidentale che per 20 anni è stata presente in Afghanistan, e, pur consapevole della complessità della situazione, cercherà in tutte le opportune sedi di garantire il diritto delle persone afghane di lasciare il Paese in sicurezza e di avere protezione in Italia, nel rispetto della normativa internazionale e della Costituzione”.

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