Welfare cattolico: Caritas italiana, quadruplicate in 20 anni le opere per i poveri (6.780). È boom di attività di ascolto (4.188) ed empori solidali (159)

(FOTO ANSA/SIR)

Sono quadruplicate in 20 anni le opere della Caritas per accompagnare i poveri, in linea con il forte incremento della povertà a seguito della crisi economico-finanziaria del 2008 e della pandemia da Covid-19: dal 1999 al 2020 sono passate da 1.688 a 6.780 e anche le attività complessive sono triplicate, passando da 3.535 a 10.528. E si registra un boom delle attività di ascolto, passate da 816 e 4.188. È quanto emerge da un estratto del rapporto in quattro volumi “Dentro il Welfare che cambia. 50 anni di Caritas, al servizio dei poveri e della Chiesa”, realizzato da cinque curatori in due anni di lavoro da Caritas italiana in occasione del 50° anniversario dell’istituzione dell’organismo pastorale della Chiesa italiana. Il rapporto presenta cifre, testimonianze, storie e prospettive teologiche e pastorali del welfare cattolico italiano. È già on line il terzo volume, gli altri tre saranno pubblicati a cadenza mensile entro l’anno. Nella sezione dedicata alla promozione del volontariato e agli interventi di welfare si legge che negli ultimi 20 anni è aumentata in modo evidente l’azione dei servizi diurni, che costituiscono il 90% delle attività complessive. Segue l’ambito residenziale con il 7,6%, poi quello sanitario con l’1,4%. I centri di ascolto costituiscono oggi il 40% delle azioni Caritas (nel 1999 pesavano per il 23,1%). Sono sempre più le parrocchie in prima linea accanto ai poveri: nel 2020, l’84,6% dei centri di ascolto sono gestiti dalle comunità parrocchiali, mentre le Caritas diocesane rimangono coinvolte solo per il 6,7% delle strutture, anche se con un bacino di utenza più ampio. Nel 1999 lo scenario era diverso: le parrocchie gestivano il 54,8% dei Cda e le diocesi il 24,1%. Negli ultimi dieci sono cresciuti invece a ritmi molto contenuti i servizi di distribuzione di beni primari (viveri, vestiario, ecc.) che assorbono oggi il 26,4% delle attività (nel 2009 erano il 31,4%), anche se in vent’anni i punti di distribuzione sono passati da 764 a 2.781. Questo è dovuto alla nascita degli empori solidali, servizi innovativi che somigliano a piccoli market che distribuiscono gratuitamente beni di prima necessità, grazie a donazioni o acquisti. In Italia gli empori solidali erano solo 6 nel 2010 invece oggi, nella sola rete Caritas, hanno raggiunto quota 159.

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