Papa Francesco in Canada: mons. Poisson (vescovi canadesi), “sia una pietra miliare nel cammino verso la riconciliazione e la guarigione”

I vescovi cattolici del Canada sono “grati” a Papa Francesco per aver “accettato il loro invito a visitare il Canada in un pellegrinaggio di guarigione e riconciliazione”. È quanto si legge in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale canadese a seguito dell’annuncio dato oggi dalla Sala Stampa della disponibilità espressa dal Papa “a recarsi nel Paese in una data che sarà fissata più avanti”. In vista di questa visita, la Conferenza episcopale canadese ricorda che dal 17 al 20 dicembre una Delegazione dei popoli indigeni del Canada farà un viaggio in Vaticano. Parteciperanno tre distinti gruppi di delegati, First Nations, Métis e Inuit, e ciascuno avrà un incontro personale con Papa Francesco. Poi il 20 dicembre saranno ricevuti tutti in un’udienza finale dal Santo Padre. Questa estate aveva provocato un’ondata di indignazione il ritrovamento di oltre mille tombe anonime con resti di bambini nei pressi delle scuole residenziali per i figli delle famiglie indigene. Si stima che, a partire dal 1883 fino agli anni ‘60 del secolo scorso, circa 150 mila bambini delle Prime Nazioni, Métis e Inuit erano stati obbligati a frequentare una delle 139 scuole distribuite in tutto il Paese e che a causa di malattie, fame, freddo, sono morti almeno 4 mila bambini e adolescenti. Nella nota diffusa oggi, il presidente della Conferenza episcopale canadese, mons. Raymond Poisson ricorda che anche a seguito di quei ritrovamenti, “i vescovi del Canada sono stati impegnati in discussioni significative con le popolazioni indigene, in particolare con quelle colpite dalle scuole residenziali, che hanno condiviso storie sulle sofferenze e le sfide che continuano a vivere”. E aggiunge: “Preghiamo che la visita di Papa Francesco in Canada possa essere una pietra miliare significativa nel cammino verso la riconciliazione e la guarigione”. Erano stati i Capi delle First Nations ad invitare per primi il Papa in Canada in modo da potersi “scusare direttamente con i sopravvissuti e le famiglie”. Anche la visita in dicembre a Roma è stata organizzata in stretta collaborazione con le National Indigenous Organizations e altri partner. A Roma – dice il vescovo Poisson – la delegazione dei nativi avrà la possibilità di “aprire i loro cuori al Santo Padre e condividere sia la loro sofferenza che le loro speranze e desideri per la sua eventuale visita in Canada”. Ulteriori dettagli sul pellegrinaggio di Papa Francesco in Canada, così come sulla delegazione a Roma, saranno annunciati dalla Conferenza episcopale non appena saranno confermati. Nei mesi scorsi, i vescovi canadesi avevano annunciato un impegno finanziario collettivo a livello nazionale, di 30 milioni di dollari in cinque anni, per sostenere e accompagnare iniziative di vario genere, volte a favorire percorsi di guarigione e riconciliazione per i sopravvissuti.

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