Campus biomedico: Roma, a Trigoria nasce “Cubo”, 10mila metri quadrati ad alta sostenibilità per la crescita umana e professionale degli studenti

Si chiamerà “Cubo” il nuovo edificio della didattica dell’Università Campus Biomedico di Roma che si svilupperà su una superficie di circa 10mila metri quadrati ad alta sostenibilità e una dotazione di verde pubblico di 38mila metri quadrati. Previsti all’interno un “simulation center”, nuove aule e un auditorium con 300 posti. Stamattina la posa della prima pietra: presenti, fra gli altri, il presidente della Regione Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, il presidente del Campus Biomedico Felice Barela, il rettore Raffaele Calabrò, Gianni Letta e Giuseppe Garofano, presidente di Cbm Spa. I lavori sono partiti a giugno e l’edificio dovrebbe essere fruibile per l’anno accademico 2022-2023.
Con l’avvio dei lavori del nuovo edificio, l’Università Campus Bio-Medico “dà impulso allo sviluppo di una ampia porzione del territorio di Roma Sud, caratterizzandolo nella qualità infrastrutturale e ambientale degli spazi”, ha ricordato Barela. “Il nuovo edificio – ha spiegato Calabrò – offrirà molteplici soluzioni per una didattica innovativa grazie alla sua struttura modulare, e si inserirà nel contesto del territorio in maniera discreta e all’insegna di una reale sostenibilità a impatto quasi zero” per essere “un luogo di cultura, di pensiero, di visione e di impatto a servizio della persona e della società”.
Una delle principali caratteristiche del nuovo edificio sarà quella di essere “ad Energia Quasi Zero” classificabile Nzen (Nearly Zero Energy Building) e certificabile in classe A2 secondo la normativa sull’efficienza energetica. L’edificio non utilizzerà sistemi di produzione del calore a combustione, raggiungendo così lo Scope 1 del Protocollo di sostenibilità ambientale redatto a livello internazionale (Greenhouse Gas Protocol) per il raggiungimento di neutralità (Carbon Neutral – Carbon Zero) in merito alle emissioni di Co2. Il calore sarà fornito dal trigeneratore del Policlinico Universitario mentre il freddo sarà prodotto da impianti refrigeranti capaci di ridurre i consumi energetici del 50 per cento.

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