Cultura: Sequi (ambasciatore Maeci), “il più grande promotore dell’italiano è il capo di uno Stato estero, il Papa”

“Forse il più grande promotore dell’italiano è il capo di uno Stato estero, il Papa”. Così l’ambasciatore Ettore Francesco Sequi, segretario generale del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), durante la presentazione, oggi a Roma, del libro “La Chiesa e l’italiano: un cammino nel tempo e nel mondo”, curato dalla professoressa Rita Librandi. “La nostra lingua e la nostra cultura devono molto all’impegno e al coraggio dei missionari. Tempo fa sono stato ambasciatore in Afghanistan, a Kabul, dove c’era l’unica chiesa cattolica nel Paese. Folle di gente, fra cui generali americani, venivano. La messa era in italiano”. In occasione della celebrazione della messa per la morte di papa Giovanni Paolo II, Sequi ricorda come il capo afghano locale disse nel suo discorso la prima frase in italiano. “Da italiani, indipendentemente dal credo, non possiamo non dirci cristiani. Allo stesso modo, ogni cristiano non può dirsi anche un po’ italiano. Dal primo gennaio – conclude -attiveremo una nuova direzione generale che avrà come oggetto la diplomazia pubblica e la comunicazione con il potenziamento della cultura e della lingua italiana all’estero”.

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