Comunicazione: Fernandez (Cope), “il Papa è diventato un influencer senza volerlo”

“Un modo inedito di analizzare la forma comunicativa del Papa, che è diventato un influencer senza volerlo”. Così Eva Fernandez, corrispondente per l’Italia e il Vaticano di Radio Cope, ha definito il libro del vaticanista Ary Waldir Ramos Diaz “Siate autentici! Con Papa Francesco per migliorare le nostre relazioni e la nostra comunicazione”, presentato questo pomeriggio nella Sala Marconi della Radio Vaticana in un incontro moderato da Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei Media Vaticani. “Regalo, lavoro e generosità”, le tre caratteristiche di Bergoglio da imitare per imparare ad essere comunicatori autentici. “Ogni rivoluzione ha bisogno di un portavoce che aiuti il mondo a comprendere cosa sta succedendo”, ha spiegato la relatrice: “Papa Francesco ha reso il Vangelo attraente per il mondo, senza inventare niente. E’ questo il suo regalo. Dobbiamo imparare da Francesco ad avere un approccio positivo ai messaggi”. “Le cosiddette improvvisazioni di Francesco richiedono molte ore di lavoro e di preghiera”, ha fatto notare Fernandez a proposito della seconda parola-chiave: “Il Papa mette tutte le sue risorse a servizio dell’evangelizzazione e ci chiede di lavorare per un giornalismo di pace e per le persone. Ci chiede di essere umili: comunicare è anche saper scomparire, perché ciò che conta è ciò che viene detto, e non chi lo dice”. La generosità di Bergoglio, infine, ha a che fare con la coerenza: “Il Papa non propone nulla che non abbia fatto prima lui. Sa di correre dei rischi, quando sei troppo esposto la comunicazione è coraggiosa, ma Francesco preferisce esporsi piuttosto che rimanere in silenzio”. “I grandi comunicatori non si vedono nei momenti di gloria, quando la platea ti sostiene, ma nei momenti di crisi”, ha osservato Jesus Colina, vicepresidente del network Aleteia, secondo il quale “la profondità della comunicazione di Francesco dipende dalla coerenza tra quello che si è e quello che si comunica. Il Papa comunica prima di tutto con la sua persona: il mezzo è il messaggio, come direbbe Mac Luhan. Ha capito che la vera comunicazione parte dalla persona: per questo comunica più con i gesti che con le parole”. Nei ringraziamenti finali, Ramos Diaz ha definito il suo libro “un ritratto collettivo in cui ognuno di noi può trovare una parte di sé”. “La comunicazione autentica – ha aggiunto – cerca di abbandonare le maschere sociali per andare alla ricerca di quelle piccole storie che fanno la differenza. La comunicazione autentica è un processo che inizia col ‘noi’, mettendo da parte l0egolatria e cercando di mettersi nei panni dell’altro. Scegliamo come compagna di viaggio la coerenza: se siamo credibili, possiamo essere amati per quello che siamo, senza alcuna maschera”.

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