Omofobia: Centro studi Livatino, “no a intervento legislativo che introdurrebbe un inaccettabile reato di opinione”

“Facciamo nostro l’appello rivolto oggi dalla Conferenza episcopale italiana al legislatore perché il contrasto a eventuali ingiuste discriminazioni non richieda un intervento legislativo, men che mai penale, che finirebbe con il punire il mero disaccordo, introducendo un inaccettabile reato di opinione e comprimendo le libertà fondamentali”. Lo si legge in una nota del Centro studi Rosario Livatino, diffusa oggi.
“Esprimiamo gratitudine per l’iniziativa dei vescovi, volta alla difesa della libertà di tutti gli italiani, credenti o no, i quali – se fossero approvati gli attuali disegni di legge in discussione -, per il solo fatto di ritenere che gli esseri umani siano maschi o femmine, che il matrimonio sia solo quello tra un uomo e una donna e che un bambino abbia bisogno di una mamma e di un papà, rischiano di essere sottoposti a procedimento penale e condannati”, prosegue la nota. “Non è introducendo un reato di opinione che vuole imporre alla popolazione italiana un pensiero unico che si affronta il tema delle eventuali concrete e materiali discriminazioni alle persone”, evidenzia il Centro studi Livatino. Di qui l’auspicio, “soprattutto in questa fase emergenziale”, che “il Parlamento abbandoni quelle che paiono iniziative meramente ideologiche e si concentrino sui temi prioritari per la ripresa della Nazione”.

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