Agricoltura: Coldiretti, più di un quarto del Made in Italy a tavola raccolto da mani straniere. Bene proroga permessi soggiorno, ora semplificazione voucher

Viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con 370mila lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sugli effetti della riapertura delle frontiere chiuse a seguito dell’emergenza coronavirus. Nei campi italiani la presenza di occupati stranieri è divenuta un fenomeno strutturale come dimostra anche la crescita della loro presenza alla guida delle imprese agricole con quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana. La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è quella rumena con 107.591 occupati, davanti a marocchini con 35.013 e indiani con 34.043, che precedono albanesi (32.264), senegalesi (14.165), polacchi (13.134), tunisini (13.106), bulgari (11.261), macedoni (10.428) e pakistani (10.272). Molti i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale. L’apertura delle frontiere a giugno è importante poiché  le raccolte di frutta stanno partendo con ciliegie e albicocche, poi prugne e pesche, sempre iniziando dal meridione, per poi risalire lo stivale ed arrivare, grazie ai tempi di maturazione differenziati delle diverse varietà, fino a settembre. A livello nazionale sono stati prorogati fino al 31 dicembre i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza. Inoltre il decreto Cura Italia prevede che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro né subordinato né autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito. Per Coldiretti è tuttavia necessaria una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne.

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