Caporalato: Rota (Fai Cisl), “arresti dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia, serve più prevenzione. Licenziare protocollo anti Covid-19”

“Gli arresti eseguiti tra Calabria e Basilicata dimostrano ancora una volta che contro il fenomeno del caporalato non bisogna mai abbassare la guardia, soprattutto oggi, con una situazione di incertezza che rischia di rendere più ricattabili dalle organizzazioni criminali sia lavoratori che imprenditori. Un plauso va alla Guardia di Finanza e a tutti coloro che hanno reso possibile questo duro colpo al sistema dello sfruttamento e della concorrenza sleale, ma è evidente che un grande lavoro va ancora svolto sul piano della prevenzione, facendo decollare la rete del lavoro agricolo di qualità in tutti i territori e dando concretezza a tutte le misure programmate dal Tavolo interministeriale”. Così il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, commenta i 52 arresti eseguiti oggi e il sequestro di 14 aziende agricole in Basilicata e in provincia di Cosenza.
“Bisogna rafforzare il ruolo degli enti bilaterali nella gestione del mercato del lavoro – aggiunge Rota – e bisogna mettere in campo una grande campagna di sensibilizzazione per fare emergere il lavoro nero, sia valorizzando al massimo le opportunità consentite dalla regolarizzazione che denunciando aguzzini e sfruttatori, anche chiamando il nostro numero verde, Sos Caporalato, che è sempre rimasto attivo e a disposizione di chi vuole denunciare nell’anonimato”.
“Altro grande aspetto – conclude il sindacalista – è quello della salute nei luoghi di lavoro. Chiediamo alla ministra Catalfo di licenziare quanto prima il protocollo anti Covid-19 per il settore agricolo, sul quale stiamo lavorando da tempo con le controparti, perché anche quello è uno strumento in più per tutelare i lavoratori agricoli e incrementare i controlli mirati sul territorio”.

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