Coronavirus Covid-19: mons. Giudice (Nocera-Sarno), “questo è il tempo della grande responsabilità”

“In questi giorni, in obbedienza alle disposizioni, non dobbiamo girare per il paese, tranne che per situazioni difficili. Sappiamo cosa fare: stare accanto al nostro popolo fermandoci presso il cuore di Dio. Abbiamo accettato anche la sofferenza di non celebrare pubblicamente l’Eucarestia, non perché rinunciamo a questo grande dono”, ma “siamo cittadini e vogliamo obbedire perché questo è il tempo di una grande responsabilità”: è l’appello di mons. Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera-Sarno, in un video messaggio alla diocesi, in questi giorni di emergenza per il coronavirus.
In questo momento ognuno di noi è custode di suo “fratello”, “con grande responsabilità, con grande lucidità, sapendo che tutto andrà bene se ognuno sarà responsabile. Ecco, siamo responsabili della nostra vita e del fratello”. E “fratello non è un’idea: è mia madre, è mio padre, è mio nonno, è mia sorella, è il sacerdote che mi sta accanto, è il vicino di casa. Ecco questa grande responsabilità! In modo particolare in questi giorni, che ci dicono ci sarà il picco di questa epidemia che sta attaccando in modo subdolo tutta la nostra vita, il nostro modo di stare insieme, le cose belle di ogni giorno”.
Il vescovo invita “da questa sera tutti i parroci, i rettori, i superiori, a suonare le campane alle ore 18. Vedo che verso la sera comincia un po’ di tristezza, un po’ malinconia nelle case. Suonare le campane come un senso di risveglio e ripetere tutti insieme quell’antica antifona alla Madonna ‘Sub tuum praesidium’: ‘Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta’. Sì, ci mettiamo sotto il suo manto e la sera del 19 marzo, con tutta la Chiesa italiana, alle ore 21 vogliamo recitare il Rosario. Invitiamo i ragazzi ad accendere un lume alla finestra, a mettere qualche panno bianco. Un segno di speranza, insieme, recuperando il senso bellissimo della famiglia”.
In questi giorni difficili “dobbiamo ringraziare chi negli ospedali è in frontiera, chi già se ne è andato presso il Signore, quelli che combattono, quelli che realmente sono gli angeli in questi giorni”.
Per il 24 marzo, giornata dei missionari martiri, il vescovo invita a fare “una giornata di digiuno vero, anche dalle chiacchiere, dalle polemiche, dalle paure. Un digiuno vero per bussare al cuore di Dio”.
Mons. Giudice conclude: “Seguiamo le regole, stiamo a casa. Oggi in silenzio. Domani canteremo ancora insieme perché riprenderemo le cetre, riprenderemo le cose semplici. E dopo questa grande lezione non potremo più continuare come abbiamo fatto fino ad oggi. Un nuovo stile ci attende, un nuovo modo di vivere, un nuovo modo per stare insieme. Apprezzeremo le cose più semplici e sempre impareremo a riguardare il cielo perché Dio si china su di noi. Ci abbraccia, ci protegge, ci accompagna”.

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