Iraq: card. Sako (patriarca caldeo), “Gesù fonte di speranza e di forza”

Nonostante le difficoltà economiche e sociali e quelle provocate dalla pandemia “il Natale rimane una fonte di speranza e di forza per ritornare alla serenità spirituale grazie anche alla sua celebrazione  in famiglia e nella comunità ecclesiale”. Le parole del Vangelo, “Non temere”, “ci aiuteranno a superare la paura, a rafforzare la nostra fede e a approfondire le nostre relazioni fraterne”. Nel suo messaggio di Natale il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, ricorda che “Gesù ha vissuto una relazione di amore e obbedienza a Dio e una relazione di amore, solidarietà e servizio con le persone. Questo è ciò su cui dovremmo meditare a Natale per cercare di viverlo nella vita quotidiana santificando i nostri sforzi per un futuro migliore”. Per il patriarca “il Natale ci invita a mostrare solidarietà gli uni gli altri e tendere una mano ai bisognosi, soprattutto ai disoccupati e agli studenti alle prese con le conseguenze della pandemia” di Covid-19. Ad oggi, informa mar Sako, “il Patriarcato ha fornito più di 150.000 dollari per aiutare i bisognosi, senza distinzione. Gesù Cristo ci ha insegnato che Dio è il Padre di tutta l’umanità e che siamo fratelli di un’unica famiglia. Con questo spirito, Papa Francesco nella sua enciclica ‘Fratelli tutti’ ci ha esortato ad essere fratelli piuttosto che nemici”. “Cristiani e musulmani – è l’esortazione del cardinale – dovrebbero lasciare da parte le loro differenze, amarsi e servirsi l’un l’altro come membri della famiglia umana. Uniamo le forze e agiamo come una squadra per cambiare la nostra situazione e superare le crisi dando la priorità alla nostra patria, nel rispetto reciproco che consolida i valori della convivenza. Rattrista dire che l’Iraq è a un ‘bivio’ di fronte alla sfida più difficile. Quindi, dobbiamo fondare le nostre relazioni su buoni principi per ricostruire il nostro Paese su regole solide, o la tempesta ci porterà al peggio. Fede, preghiera e aiuti caritatevoli ci preparano a celebrare il Natale e il nuovo anno. In questo modo, otterremo la forza per superare la ‘prova’ e goderci l’inno di pace degli angeli a Natale”.

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