Chiese Orientali: presentato al Papa il dossier sulle azioni di carità straordinaria

“Un segno di speranza in questo momento così terribile”. Il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, presenta così il dossier sulle azioni di carità straordinaria promosse dal Dicastero e dalle Agenzie della Roaco (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali) per far fronte all’emergenza Covid, consegnato lunedì 21 dicembre al Papa durante gli auguri alla Curia Romana.
Il documento segnala una cifra straordinaria, 9.574.907,74 euro, destinata, in base alle esigenze e alle criticità, ad Armenia, Bielorussia, Bulgaria, Egitto, Eritrea, Etiopia, Georgia, Grecia, Terra Santa (Palestina, Israele, Giordania e Cipro), India, Iran, Iraq, Kazhakistan, Libano, Macedonia, Polonia, Romania, Sarajevo, Siria, Turchia ed Ucraina. “Uno sforzo della Congregazione e di tutte le agenzie che aiutano le nostre Chiese in questo frangente”, commenta Sandri: “Stiamo parlando di una autentica simbiosi, una sinergia, una sintonia eccezionale di questi organismi uniti da una sola consapevolezza: insieme possiamo uscire da questa situazione”. La Congregazione – informa il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede – aveva accolto l’invito di Francesco a non lasciare soli i sofferenti, e tra questi i più poveri nell’affrontare l’emergenza mondiale causata dalla pandemia. A tal fine è stato istituito il Fondo Emergenza Cec (Congregation for the Eastern Churches) e con la collaborazione di Cnewa (Catholic Near East Welfare Association) – Pmp (Pontifical Mission for Palestine) e con il costante collegamento con le altre agenzie che compongono la Roaco è stato garantito il sostegno a molti interventi, tutti segnalati nel dossier. “I nostri sforzi si sono concentrati soprattutto sui progetti destinati all’Europa dell’Est, al Medio Oriente e all’India”, spiega il prefetto. “Per quel che riguarda l’Africa, grande attenzione per l’Etiopia e l’Eritrea. Ma il nostro supporto non è mai venuto meno anche alle altre aree del mondo in sofferenza. Per noi rimangono estremamente importanti gli impegni assunti in questo momento in Siria e in Libano, non dimenticando ciò che è stato fatto in Egitto, in Iraq, in Terra Santa e in maniera particolare in Palestina. Qui abbiamo l’Università di Betlemme che è un ateneo di grande importanza per il compimento del cammino di fraternità che Papa Francesco ha raccomandato nella sua enciclica Fratelli Tutti”. Nonostante l’incertezza economica, è stato garantito un aiuto cospicuo perché alla Chiesa viene chiesto di continuare a fare opera di supplenza per curare le piaghe e le ferite rimaste aperte o quelle che si aprono di nuovo. Tra queste, ovviamente c’è la pandemia. “Vorrei sottolineare che dietro di noi ci sono tutti coloro che con generosità si prodigano per aiutare. Mi preme segnalare quelle quelle persone che, pur non disponendo di grandi risorse, nella loro povertà, con grande dignità, hanno saputo offrire un contributo ai fratelli bisognosi”.

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