Casa della carità: “Regaliamoci futuro”, percorso di riprogettazione dell’azione sociale e della sede

“Rispondere alle sfide del domani per continuare a rimanere fedele alla sua missione: partire dai resti, dagli sprovveduti, dagli ultimi della fila per generare inclusione, coesione sociale, diritti e benessere per tutti”. Con questo obiettivo la Fondazione Casa della carità di Milano ha dato il via a “Regaliamoci futuro”, un percorso di riprogettazione della sua azione sociale e dei suoi spazi, raccontato nell’omonimo e-book. Il progetto, spiegano alla Casa della carità, entrerà nel vivo con il nuovo anno, dopo che per molti mesi del 2020 tutta l’organizzazione è stata impegnata “in una lunga e proficua discussione che ha coinvolto tutti gli operatori e molti volontari impegnati a immaginare nuove strategie possibili”. Don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione, chiarisce il senso dell’iniziativa: “Come ci ha insegnato il cardinal Martini, la carità non è un’azione di buon cuore. La carità è politica nella misura in cui, partendo dalle sofferenze dei più fragili, ci si lascia interrogare e si immaginano soluzioni concrete ai problemi sociali, per rispondervi in maniera eccellente, direbbe lui. Per questo abbiamo dato vita a ‘Regaliamoci futuro’, che è un cantiere strutturale, perché sono previsti ampi lavori di ristrutturazione della nostra sede principale, ma è anche un cantiere concettuale, di senso, che ha coinvolto operatori, volontari, amici e collaboratori della Casa”.
Nella sede di via Brambilla sono già partiti alcuni lavori di ristrutturazione che si moltiplicheranno nel corso del 2021. Gli interventi, che interessano più di un terzo della metratura complessiva dell’edificio, “sono la conseguenza di una riflessione sulla qualità degli spazi e sulla necessità di un maggior efficientamento della struttura, nell’ottica di una sempre più forte attenzione della Casa della carità alla sostenibilità ambientale”. A fianco della riorganizzazione degli spazi e dell’accoglienza, “le nuove strategie individuate confermano la centralità, per la Casa, di una proposta culturale che trae il suo senso dallo stare in mezzo alle persone più vulnerabili, consapevoli che ciò che ne deriva è un bene per tutta la collettività”. Per questo, il percorso di “Regaliamoci futuro” passa anche da un rilancio del Souq – Centro studi sulla sofferenza urbana che, inserendosi nell’orizzonte dell’ecologia integrale promossa dall’enciclica Laudato si’, “integri i temi connessi alla giustizia sociale con quelli legati alla giustizia ambientale”. Nei primi giorni del 2021 sarà online il nuovo sito della Casa.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa