Terzo Settore: Fiaschi (Forum), “riequilibra le diseguaglianze e investe nelle aree deboli”

“Il mondo del non profit riesce a dare ancora un determinante contributo nel riequilibrio delle diseguaglianze di sviluppo e quindi di investimento nelle aree deboli del Paese, confermando la sua mission”: Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Terzo Settore, commenta così i nuovi dati Istat sul settore non profit in Italia, presentati durante “Le Giornate di Bertinoro per l’economia civile”. Secondo la fotografia scattata dall’Istat il settore continua a crescere. Nel 2018, le istituzioni non profit attive in Italia erano 359.574, con un aumento annuale del 2%, e impiegavano 853.476 dipendenti, con un’incidenza rispetto al complesso delle imprese dell’industria e dei servizi dell’8,2% (era 5,8% del 2001). L’incremento più elevato si è registrato nei campi della tutela dei diritti e attività politica (+9,9%), dell’assistenza sociale e protezione civile (+4,1%), della filantropia e promozione del volontariato (+3,9%) e delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+3,7%). “In un Paese in cui tutto sembra faccia fatica a crescere, il non profit rimane l’unico settore con un trend positivo anche in termini occupazionali, soprattutto nei territori più difficili e fragili”, afferma Fiaschi. “È tempo che il nostro Paese valorizzi maggiormente questa naturale propensione alla crescita di questa ampia e variegata pluralità di esperienze di iniziativa civica organizzata, capaci di generare impatto sociale e sviluppare quella economia legata ai beni comuni di cui parlano in tanti. Per fare questo occorre un investimento strutturato e di lungo periodo per consolidare i soggetti e la loro capacità di fare rete nelle comunità”. Le istituzioni non profit sono le principali beneficiarie del 5×1000 con 12,9 milioni di scelte espresse dai contribuenti e un importo totale pari a 439,8 milioni di euro. “Le scelte donative, di destinazione volontaria della fiscalità e di iniziativa civica raccontano la sensibilità degli italiani sulle priorità del Paese. Da qui deve ripartire la politica per orientare gli indirizzi di spesa pubblica”, conclude Fiaschi.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia