Santa Sede: rafforzata l’attività di vigilanza sui flussi finanziari. Barbagallo (Aif), sulla questione “la Chiesa assume una posizione irretrattabile”

Oggi è stato pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede il Decreto del presidente del Governatorato, card. Giuseppe Bertello, con il quale sono state apportate modifiche alla Legge XVIII, dell’8 ottobre 2013, in materia di trasparenza, vigilanza ed informazione finanziaria. I cambiamenti si inseriscono nel processo di riforma voluto da Papa Francesco perché la gestione delle risorse economiche vaticane sia sempre più corretta e trasparente. “Con le modifiche ora introdotte” alla  Legge XVIII del 2013 “è stata recepita la V Direttiva dell’Unione europea in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e perfezionate alcune norme riferibili alla IV Direttiva. Vorrei inoltre sottolineare come sia stata colta l’occasione per trasferire in questa legge gli importanti progressi fatti negli ultimi anni per rendere sempre più efficace l’attività di Vigilanza, anzitutto attraverso una intensificazione dei meccanismi di collaborazione tra le diverse Autorità interessate”, dice in un’intervista a Vatican News Carmelo Barbagallo, presidente dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif), l’istituzione competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
“Le ultime modifiche della Legge XVIII – aggiunge Barbagallo – si inseriscono in una complessiva strategia finalizzata a rendere sempre più trasparente la gestione delle finanze vaticane, in un quadro di controlli intensi e coordinati. È un percorso che subisce un’accelerazione a partire dal 2010, con la nascita dell’Autorità di informazione finanziaria, e che trova la sua più recente e significativa espressione nel Motu proprio del 1° giugno e nell’Ordinanza del 19 agosto 2020, riguardanti rispettivamente le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici e l’obbligo di segnalazione di attività sospette da parte delle organizzazioni di volontariato e delle persone giuridiche. Coerentemente con tale percorso, sono stati con la Legge XVIII ancora più rafforzati i meccanismi di difesa e i controlli degli enti che, nell’espletamento delle loro nobili finalità, sono a vario titolo interessati da flussi finanziari”.
Secondo il presidente dell’Aif, “è un dovere fondamentale di ogni ordinamento tutelare e difendere la dignità di ogni persona. In tale ambito, gestire con prudenza e controllare con efficacia non sono solo doveri giuridici, ma anche morali. Ciò è ancor più vero quando ad essere oggetto di controllo sono i flussi di denaro. Flussi che possono essere al servizio di una giusta causa, ma talvolta, potrebbero derivare da attività illegali per essere poi ‘ripuliti’ o indirizzati a seminare terrore. La consapevolezza delle potenziali minacce e delle vulnerabilità, l’efficacia dei controlli, la trasparenza delle scelte finanziarie concorrono ad evitare anche rischi che potrebbero condizionare le attività missionarie e caritative della Chiesa Cattolica”. E conclude: “Sono convinto che le modifiche apportate a questa Legge, come d’altronde tutte le normative varate in questi ultimi anni, potranno dimostrare, tanto all’interno, quanto agli osservatori esterni, l’impegno fermo su una questione nella quale la Chiesa assume una posizione irretrattabile”.

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