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Ue: von der Leyen, discorso sullo stato dell’Unione. Risultati raggiunti tra Covid e guerra. Sulla violenza alle donne: “no significa no”

(Foto Parlamento Ue)

“Nei prossimi 300 giorni dobbiamo finire il lavoro che i cittadini ci hanno affidato”. Nel discorso sullo stato dell’Unione, a Strasburgo, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen affronta ampiamente i temi economici, lavoro ed Europa sociale, il cambiamento climatico, la crisi energetica. Sottolinea le grandi sfide affrontate negli ultimi anni, in particolare Covid e guerra in Ucraina. “Quando nel 2019 mi sono presentata di fronte” all’Eurocamera “con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi. E questo prima che il mondo venisse sconvolto da una pandemia globale e da una brutale guerra sul suolo europeo. Ma guardate dove si trova l’Europa oggi. Abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica – sostenendo l’Ucraina, resistendo all’aggressione della Russia, rispondendo a una Cina assertiva e investendo in partenariati. Ora abbiamo un Green Deal europeo che rappresenta il fulcro della nostra economia. Abbiamo tracciato la strada per la transizione digitale e siamo diventati pionieri globali nei diritti online. Abbiamo lo storico NextGenerationEu, che combina 800 miliardi di euro di investimenti e riforme e crea posti di lavoro dignitosi per oggi e domani”.
Von der Leyen ha aggiunto: “abbiamo posto le basi per un’Unione sanitaria, contribuendo a vaccinare un intero continente – e gran parte del mondo. Abbiamo iniziato a renderci più indipendenti in settori critici, come l’energia o le materie prime”. Poi un affondo, rivolgendosi agli eurodeputati: “vorrei anche ringraziarvi per il lavoro innovativo e pionieristico che abbiamo svolto sull’uguaglianza di genere. Come donna, questo significa molto per me. Abbiamo concluso dossier che molti pensavano sarebbero stati bloccati per sempre, come la Direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione e la storica adesione dell’Ue alla Convenzione di Istanbul. Con la direttiva sulla trasparenza salariale abbiamo trasformato in legge il principio fondamentale secondo cui pari lavoro merita pari retribuzione. Non c’è una sola argomentazione per cui – a parità di lavoro – una donna dovrebbe essere pagata meno di un uomo”. E quindi: “so che quest’aula sostiene la nostra proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Anche qui vorrei che si trasformasse in legge un altro principio fondamentale: no, significa no. Non può esserci vera uguaglianza senza libertà dalla violenza”.

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