Congresso Eucaristico: mons. Caiazzo (Matera) a Quito, “tornare al gusto del pane” per “riscoprire la fraternità”

“Tornare al gusto del pane significa riscoprire e vivere la ‘Fraternidad para sanar el Mundo’”. Lo ha detto mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina e vescovo di Tricarico, partecipando come membro del Consiglio Pontificio del Congresso Eucaristico Internazionale all’Assemblea Plenaria dell’arcidiocesi di Quito (Ecuador), in preparazione al 53° Congresso Eucaristico Internazionale che si svolgerà dall’8 al 15 settembre 2024 con a tema “Fraternidad para sanar el Mundo” – Fraternità per sanare il mondo – “Voi siete tutti fratelli” (Mt 23,8)
Durante la messa, presieduta in una vicaria della città di Quito, alla presenza di tutti i parroci e dei rappresentanti del mondo laicale, il presule ha portato i saluti della Chiesa italiana. “I due Congressi, quello italiano di Matera e quello internazionale di Quito sono fra loro collegati. Ma c’è di più. Questo internazionale di Quito si terrà tra le due assemblee generali del Sinodo dei Vescovi in Vaticano (il mese prossimo, in ottobre, e sempre nello stesso mese del 2024, subito dopo la celebrazione di questo Congresso) – ha aggiunto -. Siamo chiamati a curare e sanare quella che viene definita dal testo base ‘Una fraternità ferita’, spezzata dal peccato e sfigurata: da figli dello stesso Padre, quindi fratelli, siamo diventati nemici”.
L’arcivescovo ha poi sottolineato come “da Quito, così come è stato da Matera, parte un forte grido alla riconciliazione, per tornare a camminare insieme, incontrarci e non scontrarci, costruire ponti umani e non distruggerli creando steccati e muri”. “È ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno. Ecco perché dobbiamo ritornare al gusto del pane, al cibo di vita eterna che è Gesù Cristo. Se in una famiglia il momento più bello di comunione è quello di ritrovarsi insieme attorno alla stessa mensa, gustando e condividendo il cibo preparato, a maggior ragione la fraternità la ricostruiremo e la vivremo nella quotidianità se ci ritroveremo attorno alla mensa eucaristica soprattutto nel giorno del Signore, la domenica”. “Una fraternità che non esclude nessuno: non esiste una Chiesa dell’èlite e una dei poveri. Esiste la Chiesa di Cristo formata dai figli di Dio, quindi fratelli, dove lo spirito di comunione e di condivisione fa sentire tutti importanti ed unici agli occhi di Dio – ha riflettuto mons. Caiazzo -. L’Equador diventa, così, la terra dalla quale la fraternità viene inviata gratuitamente nei cinque Continenti per guarire il mondo dalle divisioni, discriminazioni, dalle ingiustizie, dalle guerre”.

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