Editoria: “Pordenonelegge”, il 16 settembre presentazione del libro “Male” di mons. Andrea Toniolo. Presente anche il vescovo Pellegrini

Alla XXIV edizione di Pordenonelegge, festa del libro con gli autori che si svolgerà a Pordenone dal 13 al 17 settembre, verrà presentato il libro “Male” di mons. Andrea Toniolo, pubblicato per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova nella collana “Parole allo specchio” lo scorso novembre e da poco ristampato, che esplora i diversi significati di questa parola per ricostruirvi un senso. L’incontro è fissato per sabato 16 settembre alle 15.30 nel duomo di San Marco. Con l’autore, preside della Facoltà teologica del Triveneto, dialogherà don Renato De Zan, biblista, oggi docente allo Studio Teologico di Pordenone. Sarà presente per un saluto anche mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone. Si parlerà della natura del male, del dolore nella sua dimensione spirituale, morale e sociale, a partire anche dai molti casi di cronaca, anche recente, che interrogano e sgomentano le nostre comunità.
Scrive l’autore: “Perché il male? Che cos’è il male? Qual è la sua origine? Il male, in tutte le sue forme, urta il ritmo normale del vivere. Mette in crisi ogni pensiero. Soprattutto la sofferenza innocente e il male assoluto sono dei macigni che anche le religioni o le filosofie più raffinate non riescono a smuovere. Il male ci travolge con un’infinità di domande. Ed è bene ascoltarle fino in fondo, senza sconti e soluzioni affrettate. Solo così, entrando nella storia di ogni dolore, anche il più piccolo, possiamo, forse, scorgere qualche luce”. Nell’agile volumetto, Toniolo passa in rassegna i diversi significati del male: il male fisico (o psichico), ovvero il dolore, il patire del corpo o dell’anima in tutte le sue sfumature; il male morale, cioè l’azione cattiva, la malvagità, che è fonte di sofferenza; il male dell’essere, ovvero la condizione di caducità, di fragilità che avvolge l’uomo e la natura stessa. Per arrivare a dire che il male chiama inevitabilmente in causa Dio. Le emozioni e le azioni, i mali patiti e commessi dischiudono o infrangono gli orizzonti di senso: pathos, ethos, logos costituiscono i fili con cui è tessuto il discorso sul male.

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