Utero in affitto: Armeni, “invocare principi di libertà, autodeterminazione o altruismo è solo un alibi per lavarsi la coscienza”

(Foto ANSA/SIR)

Altro che libertà di scelta e altruismo. Per la giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Ritanna Armeni la maternità surrogata è un’inaccettabile forma di sfruttamento di donne in stato di bisogno. “Invocare principi di libertà, autodeterminazione o altruismo è solo un alibi per lavarsi la coscienza”, sostiene in questa intervista al Sir.
Per Armeni si tratta di “una pratica da combattere con assoluta determinazione” in una battaglia che deve essere soprattutto culturale. Sul ddl che istituisce il “reato universale” di maternità surrogata, da oggi all’esame dell’Aula della Camera, dice: “Tendenzialmente, su questioni come queste credo molto nelle battaglie culturali, nell’importanza di avviare un dibattito, nella capacità di discutere e convincere le persone. Non ho invece fiducia nell’efficacia delle leggi; indicano certamente una propensione e un atteggiamento culturale ma sono facilmente aggirabili”.
Sulla presunta “libera scelta” da parte delle madri surrogate Armeni osserva: “Quando si è stretti dal bisogno, non si può parlare di libertà. Per me, vecchia marxista, la libertà è soprattutto libertà dalla necessità”. E a chi invoca l’alibi dell’altruismo: “È esattamente il contrario. Questa pratica non ha nulla di altruistico, anzi. Accentua l’egoismo perché è centrata sull’idea che la maternità sia un fatto esclusivamente biologico: per essere madre devi possedere un corpo, che poi in questo caso non è il tuo. Esalta una forma egoistica di maternità come possesso perché il bambino viene a tutti gli effetti ‘acquistato’, e la maternità non è questo. Rafforza l’idea che attraverso il denaro si possa ottenere tutto e che ogni desiderio, ancorché umanamente comprensibile, possa diventare un diritto assoluto”.
Infine “no” alla mistica della maternità: “La mia condanna dell’utero in affitto – conclude – non è ispirata da una presunta supremazia della madre in quanto tale, ma semplicemente dal fatto che si tratta di puro sfruttamento”.

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