Servizio civile universale: Lerro (Asc Aps), “nel 2024 con i fondi attuali ci sarà una consistente riduzione di posti, Governo eviti frenata”

Soddisfazione per i risultati che, grazie all’impegno del ministro Andrea Abodi, sono stati raggiunti a vantaggio degli operatori volontari e delle operatrici volontarie impegnati nel Servizio civile universale (Scu). Ad esprimerla è Asc Aps, che ha tenuto a Roma l’assemblea dedicata in particolare alla formazione dei giovani in servizio, alla promozione del Scu nelle scuole, alla formazione dei docenti e ai numeri della rete associativa.
“La riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici – viene sottolineato in una nota – può essere volano per una nuova attenzione dei giovani al servizio civile così come l’adeguamento – seppur motivato dall’alta inflazione – dell’assegno mensile che, superando i 500 euro mensili, va in parte incontro alle richieste dei giovani. Anche l’attivazione dei due bandi tematici, ambiente e educazione digitale, offre a enti e giovani il modo di essere utili alla comunità su terreni specifici”.
Asc Aps conta oggi – tra Enti pubblici e privati – 1.372 enti di accoglienza e 3.917 sedi di attuazione: “Un patrimonio e una presenza capillare di spazi, operatori, Olp, referenti ed esperienze che – viene rilevato – consente all’associazione di avere uno sguardo approfondito su tutto il territorio nazionale dal quale raccogliere istanze e rilanciare proposte”. “C’è però il rischio – osserva Asc Aps – che la moltiplicazione dei bandi tematici da un lato confonda i giovani rispetto all’identità del servizio civile e dall’altro non tenga in considerazione l’impegno degli enti che si occupano di tematiche specifiche nella gestione dei progetti di bandi ordinari”. “In questo contesto positivo – dichiara il presidente, Rosario Lerro – ci sono alcune questioni che attendono risposta urgente. Quando sarà il prossimo bando ordinario giovani? A dicembre come si temeva oppure nei primi mesi del 2024? La misura tutoraggio competenze nei progetti in avvio in questi mesi sarà attivata alle stesse impossibili condizioni stabilite nel 2022 o verrà rivisitata così da raggiungere obiettivi positivi senza danneggiare il sistema del Scu?”. “E poi c’è il 2024”, aggiunge preoccupato Lerro: “Con i fondi attuali ci sarà una consistente riduzione di posti nel bando ordinario a fronte delle più di 80.000 posizioni richieste dagli enti, anche a causa dei maggiori costi determinati dagli assegni mensili e dalle misure aggiuntive. Sappiamo che il ministro e il Dipartimento hanno ben presente lo scoglio e auspichiamo che – anche loro tramite – tutto il Governo ne sia consapevole e si attivi per evitare una frenata del Scu dopo la positiva crescita degli ultimi anni”.

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