Gmg Lisbona: don Barbieri (Pastorale giovanile Vittorio Veneto), “scaldare il cuore, perché l’esperienza non sia soltanto un’avventura”

(foto LaTendaTv)

I giovani del Triveneto si preparano a vivere la Giornata mondiale dei giovani: per fare questo lo scorso 17 luglio 1.800 persone, tra questi anche quelli della diocesi Vittorio Veneto, hanno preso parte ad un incontro svoltosi nella cattedrale di Padova per riflettere sulla figura di Sant’Antonio da Padova nato proprio a Lisbona, dove i circa 7.000 giovani in partenza vivranno l’incontro tra loro e con Papa Francesco. La testimonianza dell’evento, riportata nel video pubblicato sul sito LaTendaTv, viene dalle parole di don Lorenzo Barbieri, responsabile della Pastorale giovanile della diocesi di Vittorio Veneto, che racconta il pellegrinaggio alla tomba del santo di Padova, vissuto tra momenti di preghiera, riflessione e confronto di gruppo. “Questa è stata l’ultima delle tre tappe della nostra diocesi in preparazione alla Gmg. C’è stata una prima tappa a San Vendemiano, un po’ per scaldare i motori, per fare in modo che i ragazzi potessero incontrarsi e anche per dare alcuni dettagli tecnici. E poi c’è stato il momento in seminario, nell’ultimo appuntamento della scuola di preghiera, con la preghiera insieme dei giovani, ma soprattutto il mandato da parte del vescovo per i giovani che parteciperanno”. Racconta don Barbieri che dichiara di aver raccolto entusiasmo dai giovani: “La risposta, che c’è stata a livello di Triveneto ed a livello italiano, è molto più grande rispetto alle aspettative. Questo davvero ci dà un ritorno di un entusiasmo, di un’attesa verso un evento come questo, che diventa un evento di Chiesa. Anche un’esperienza di fede molto interessante, perché permette ai giovani di ampliare lo sguardo rispetto ad un’esperienza piccola che possono fare nelle loro realtà. Quindi sicuramente sarà un’esperienza faticosa ma anche bella e significativa”. Il responsabile della Pastorale giovanile della diocesi di Vittorio Veneto invita i giovani a “scaldare il cuore, perché l’esperienza non sia soltanto un’avventura, ma diventi davvero un’esperienza significativa per il proprio cammino”.

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