Argentina: Rapporto Odsa-Uca sull’infanzia, un terzo dei bambini in situazione di insicurezza alimentare, sei su dieci in povertà. Numeri in crescita rispetto al periodo pre-pandemia

Un terzo dei bambini e adolescenti delle zone urbane argentine è in situazione di insicurezza alimentare, il 60% in situazione di povertà relativa o di indigenza. Lo sostiene l’Osservatorio del debito sociale argentino dell’Università Cattolica Argentina (Odsa-Uca, che ha pubblicato ieri il rapporto “Ritorno al percorso di privazione che segna l’infanzia argentina. Il debito sociale dei bambini torna ai livelli pre-pandemici, segnando le carenze strutturali e le disuguaglianze sociali che condizionano il loro sviluppo”. I dati indicano che il diritto all’alimentazione di bambini e adolescenti nel Paese è un debito insoluto, il cui saldo complessivo è negativo. Infatti, rivela l’Odsa-Uca, “tra il 2010 e il 2022, la situazione di insicurezza alimentare è aumentata del 44%, ma il peggioramento maggiore si è registrato negli ultimi cinque anni. Il punto peggiore della serie si registra all’apice della pandemia del 2020, raggiungendo il 37,2%. E, sebbene negli ultimi due anni post-pandemia si registri un miglioramento, i livelli di privazione alimentare riguardano un terzo della popolazione di bambini e adolescenti nella seconda metà del 2022”. L’insicurezza alimentare grave, che colpisce soprattutto i bambini e gli adolescenti, negli ultimi cinque anni è aumentata in modo significativo e ha raggiunto il 15% nel 2020, per poi scendere solo lievemente al termine dell’emergenza pandemica, e arrivare al 12,4% nel 2022. In questo contesto, la copertura degli aiuti alimentari diretti e indiretti è aumentata costantemente. Infatti, gli aiuti alimentari diretti nelle mense scolastiche e comunitarie, così come il bicchiere di latte, tra gli altri, hanno progressivamente aumentato la loro copertura e, a partire dal 2020, si è aggiunto un aiuto indiretto la “Carta alimentare”. All’apice della pandemia, questo aiuto raggiungeva il 46,5% della popolazione di bambini e adolescenti, ma nel 2022 raggiungerà, in un modo o nell’altro, il 59%. “Indubbiamente – riflettono gli esperti dell’Osservatorio -, sradicare la fame è un obiettivo complesso, perché comporta diverse strategie di intervento e cambiamenti nelle economie domestiche. Gli specialisti concordano sul fatto che questi aiuti diretti e indiretti sono stati fondamentali in contesti come la crisi sanitaria e sociale del Covid-19, ma è anche chiaro che sono insufficienti in un mercato del lavoro instabile, con un alto livello di informalità e crescenti livelli di inflazione”. Lo studio prende in esame anche altri indicatori, come la salute, l’alloggio, la sussistenza, la scuola. Si stima, per esempio, che il 18,4% nel 2022 non abbia avuto un consulto medico con un pediatra o un medico nell’ultimo anno. Nella seconda metà del 2022, la povertà monetaria nella popolazione di bambini e adolescenti ammontava al 61,5%, e all’interno di questa popolazione si stima che il 13,1% sia indigente. Sebbene questa incidenza sia inferiore a quella osservata nel periodo pandemico e post-pandemico, è ancora leggermente superiore a quella registrata nel periodo pre-pandemico.

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